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  • Talento o fantasma: chi è Luis Alberto?

    Talento o fantasma: chi è Luis Alberto?

    • Antonio Martines
    Chi è veramente Luis Alberto: il rapace incursore che lo scorso anno sorprese gran parte delle difese avversarie della Lazio, o il fantasma evanescente di questo avvio di stagione? È una domanda che hanno cominciato a porsi molti tifosi, sconcertati non poco dalle pessime prestazioni dello spagnolo in queste prime otto giornate. Luis Alberto infatti dopo la partita di domenica scorsa, che si è conclusa con una vittoria scaccia crisi nei confronti della Fiorentina, è diventato un vero e proprio caso, soprattutto per via del polemico striscione che i tifosi biancocelesti hanno esposto contro di lui e non solo: "Milinkovic e Luis Alberto, finti talenti solo a caccia di contanti", una frase che racchiude perfettamente dentro di se quello che è lo stato d'animo prevalente all'interno della tifoseria laziale. Uno stato d'animo che per fortuna ora come ora non avrà sviluppi immediati, grazie alla sosta per la Nazionale e alla pillola della vittoria contro i viola; uno stato d'animo che però dovrà essere analizzato e approfondito, perché i segni del malessere ci sono tutti, e non vanno assolutamente ignorati.

    Luis Alberto, tanto per cominciare, non sembra essere al cento per cento né dal punto di vista fisico né, tantomeno, da quello psicologico. Lo spagnolo infatti sembra soffrire di una pubalgia alquanto debilitante che lo ha costretto a rinunciare alla disastrosa trasferta di Francoforte, e poi non sembra più neanche motivato e grintoso come lo scorso anno, tanto da scatenare più di qualche malumore all'interno dello spogliatoio laziale, con voci di corridoio che parlano di senatori biancocelesti (Lulic e Parolo su tutti) che avrebbero avuto più di qualcosa da ridire nei suoi confronti. Riguardo le accuse di millantata pubalgia, Luis Alberto ha risposto pubblicando in modo abbastanza teatrale sul suo profilo Instagram gli esercizi posturali che sta facendo insieme al fisioterapista del Liverpool, Ruben Pons Aliaga, convocato appositamente da oltremanica per risolvere al più presto un problema che invece sembra essere molto più reale di quanto qualcuno all'interno dell'ambiente biancazzurro abbia voluto dare ad intendere.

    Perché Luis Alberto non sembra aver affatto gradito questa vicenda, soprattutto in relazione allo striscione di domenica scorsa. Non sembra gradire soprattutto le voci che nell'ultimo periodo lo descrivono come un giocatore demotivato e deluso, in relazione soprattutto al mancato trasferimento che avrebbe potuto esserci nello scorso mercato estivo, quando c'era stato il concreto interessamento del Siviglia che si era proposto oltretutto con un sostanzioso aumento del suo ingaggio. Ecco perché lo spagnolo sembra proprio non riuscire a mandare giù le voci che nella capitale lo descrivono come un avido a caccia del rinnovo di contratto nel più breve tempo possibile, un rinnovo che però in effetti è avvenuto non più tardi di otto mesi fa, e che quindi sembra un tantino ravvicinato per quelle che sono le abitudini e la politica di Lotito. Tuttavia si sa come vanno le cose in questi casi e quindi non c'è da meravigliarsi se lo spagnolo e il suo entourage provino di nuovo a bussare a denari, solo che hanno scelto un momento sbagliato per farlo, proprio in virtù di questo inizio stagionale da incubo e una forma non esattamente delle migliori, visto che la pubalgia gli sta impedendo di ripetersi sugli stessi livelli dello scorso anno.

    A questo punto però bisogna andare molto cauti, perché una rottura non conviene a nessuno. Né alla società, che rischia seriamente di veder deprezzato il cartellino del suo giocatore, né a Luis Alberto, che rischia invece di rimanere prigioniero di Lotito, uno che – non dimentichiamolo mai – non ha mai avuto paura di fare a braccio di ferro con nessuno, e il più delle volte ha vinto lui, qualche volta andando anche contro i propri interessi. Una situazione quindi quella del calciatore spagnolo che va gestita con estrema saggezza da tutte le parti in causa: da parte di Lotito che non deve cadere in certe derive autoritarie, da parte di Inzaghi che dovrà riuscire a dare nuovi stimoli al giocatore, e da parte dello stesso Luis Alberto, che non deve assolutamente commettere l'errore di potere pensare di dormire sugli allori; anche perché una rondine non fa mai primavera. E tale può essere considerata fino ad ora, la sua (ottima) scorsa stagione, all'interno di una carriera, che però, prima di allora, in effetti non aveva mai offerto altri acuti degni di nota.

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