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  • Talk Juve. Tacchinardi a CM: 'Del Piero-PSG? Ci sta, e Rossi bianconero'

    Talk Juve. Tacchinardi a CM: 'Del Piero-PSG? Ci sta, e Rossi bianconero'

    • Gianluca Minchiotti

    E' di Alessio Tacchinardi la voce bianconera di questa settimana. Classe 1975, Tacchinardi ha giocato con la maglia della Juventus dal 1994 al 2005, vincendo tutto: cinque scudetti (più uno revocato), quattro Supercoppe italiane, una Coppa Italia, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa europea e una Coppa Intertoto. Ai microfoni di Calciomercato.com, l'ex centrocampista fa il punto sul momento attuale della Juve, con un occhio al mercato.

    Partiamo da Atalanta-Juventus di sabato: la squadra nella quale hai esordito nel calcio che conta contro quella con la quale hai vinto tutto. Un pronostico?

    "E' un pronostico fra due amori, anche se la Juventus è la più amata. Dico 1-0 per la Juve, al termine di una partita molto tattica. Entrambe le squadre non sono in un momento straripante, e quindi sarà una gara molto tattica, dove ci sarà anche un po' di paura di perdere".

    Come sarà accolto Antonio Conte dai tifosi orobici?
    "Sarà accolto male, anche se a Bergamo aveva fatto un buon lavoro. Alla fine però ci fu quello scontro con i tifosi. Quell'esperienza comunque ha fatto fare ad Antonio un bel salto di qualità. Ha imparato a restare più lucido in determinate situazioni".

    Che voto dai al campionato della Juve finora?

    "Do un bel 10: alla squadra, al tecnico e alla società. Ora però c'è bisogno della lode, di un ulteriore salto di qualità. Le dichiarazioni di Conte nel dopo Juventus-Cagliari le ho interpretate in questo senso, come la necessità di prendere giocatori importanti. Servono due o tre giocatori per dare ossigeno a chi finora ha dato tantissimo e adesso sta tirando il fiato, come Pepe. Non è stata colpa della società, nè dell'allenatore, ma alcuni giocatori non si sono dimostrati all'altezza delle attese, come Krasic ed Elia. E quindi hanno dovuto giocare sempre gli stessi".

    Capitolo mercato. Per il momento è arrivato Borriello: è l'uomo giusto per l'attacco bianconero?

    "Borriello ha personalità, può dare una grandissima mano. E sono contento che sia stato accolto bene dai tifosi, anche grazie alle parole di Conte".

    E adesso? I nomi che circolano sono quelli di Caceres, Guarin, Behrami...
    "Visto che la Juve può prendere un solo extracomunitario, fra Caceres e Guarin prenderei il primo. Era già forte due anni fa e non fu riscattato solo per questioni economiche, non tecniche. Ora è molto più maturo, è un bel martello. Può giocare in tutti i ruoli della difesa, ha dinamismo, gamba, forza, velocità e personalità. A centrocampo, preferisco Behrami a Guarin, anche se quest'ultimo è pure lui un buon giocatore. Ma Behrami ha sia passo che qualità, e in più conosce già il calcio italiano".

    A giugno invece, se la squadra tornerà in Champions, dovrebbe arrivare finalmente un 'top player'. Qual è il tuo sogno?

    "In questo momento c'era la possibilità Tevez. A me piace  e l'avrei preso, anche se Borriello è comunque un buonissimo attaccante. Bisogna vedere che intrecci di mercato ci saranno in estate e che opportunità si creeranno. Non mi dispiacerebbe Giuseppe Rossi, può dare davvero quel qualcosa in più alla Juve. E' una seconda punta alla Del Piero e può davvero essere l'erede ideale di Alex".

    Terminata la tua avventura bianconera, hai giocato proprio al Villarreal, la squadra di Rossi. Che notizie ti arrivano sul suo conto?

    "Sta recuperando, è un ragazzo serio, umile, si fa voler bene da tutti nell'ambiente. Insomma, è da Juve".

    Chiudiamo con il futuro di Del Piero. Secondo te dove andrà? Oggi è spuntata l'ipotesi Paris Saint Germain: Alex con Ancelotti...
    "C'è un stima reciproca fra i due. Di sicuro credo che Alex non rimarrà in Italia. Non ferirà mai i tifosi Juve giocando con un'altra squadra italiana. Da sognatore mi auguro che resti ancora un anno, ma è giusto che faccia un'altra esperienza e lo vedrei bene a dare una mano ad Ancelotti al PSG. Carlo gli ha strizzato l'occhio, Parigi sarebbe una soluzione importante".


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