Fuga per la vittoria. 'Ci crediamo, siamo in forma - la carica di Pestrin - e non ci lasceremo condizionare dall’ambiente. Avremo tanta gente al seguito, è quella la nostra carica'. Alle 12,37 il Torino è partito dalla Sisport per il viaggio più importante della sua stagione. Un pranzo veloce ad Asti, poi il torpedone ha virato verso Modena, direzione maxi ritiro. Nulla è stato lasciato al caso per centrare l'unico obiettivo della squadra di Colantuono: dare scacco matto al Sassuolo. Che è nervoso e incerottato, ma parte con l'innegabile vantaggio della posizione in classifica, che permetterebbe alla squadra di Pioli di centrare la finale anche con un altro pareggio, di qualunque portata sia: i gol fuori casa nel regolamento dei play off non contano. Il Toro ha una sola strada per prendere la direzione serie A: segnare un gol più degli avversari. Sarà una domenica di passione e esodo: ma nessuna vacanza.
Sarà tribolazione granata, come nella miglior tradizione. Se ci sarà, l'impresa passerà attraverso il sudore. Della squadra e dei tifosi, che nelle occasioni che contano diventano una sola entità. Devastante, micidiale. Come nella finale contro il Mantova quattro anni fa, quando occorreva vincere con due gol di scarto e lo si è fatto. Adesso ne basta uno. La Maratona itinerante non mancherà di fornire il solito apporto d'entusiasmo. Tremila cuori granata saranno collocati nel settore ospiti, fino a ieri sera sono stati venduti 2.200 biglietti. Ma le richieste da tutta Italia sono almeno il doppio: tanta gente troverà posto nelle tribune.
Sarà un Braglia a tinte porpora. Anche più di un mese fa, quando l'amore di tanti supporter annullò il fattore trasferta per la squadra di Colantuono. Il Toro ci crede, anche in virtù del fatto che lontano dall'Olimpico durante l'intera stagione è andato meglio rispetto alle sfide casalinghe. Un po' come il Sassuolo, che nello stadio modenese ha perduto la bellezza di sette delle ventune partite giocate.
(Leggo - Edizione Torino)
