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  • I tre gioielli della Primavera del Torino

    I tre gioielli della Primavera del Torino

    “Bene le vittorie del settore giovanile: ora portiamo i ragazzi in Prima Squadra”: con queste parole, il presidente del Torino Urbano Cairo ha festeggiato la Supercoppa Italiana Primavera, vinta dai granata sabato nella sfida contro la Lazio. Ora, il patron del club di via Arcivescovado si augura un’altra impresa del suo allenatore, Moreno Longo: regalare a Ventura dei giocatori pronti per il calcio dei grandi. E, in particolare in tre casi, l’esordio potrebbe avvenire già durante la seconda parte di stagione.

    ZACCAGNO: AFFARE A PARAMETRO ZERO - Il portiere è sempre un ruolo particolare, e lo è ancor di più in casa Toro, dove Padelli è spesso nel mirino della critica. Tanti tifosi non vedono in lui la sicurezza che dovrebbe dare un estremo difensore a tutta la squadra. Ed è così che, ogni volta che assistono a un evento della Primavera, rimangono impressionati da Andrea Zaccagno. A giugno era stato decisivo per la conquista dello Scudetto, sabato sera ha evitato il raddoppio biancoceleste nel momento più difficile della partita: il classe ’97 ha fatto innamorare la Maratona, e in tanti già lo vorrebbero con Ventura. Lui, intanto, continua a difendere i pali con la Primavera ed è nel giro della Nazionale, e per Cairo è stato un affare, dato che è arrivato sotto la Mole a parametro zero per il fallimento del Padova.

    ADDESTRATO DA VENTURA - Un altro gioiello a disposizione della Primavera è il capitano, Valerio Mantovani, arrivato due anni fa dalla Roma. Lui è un fuoriquota, essendo un classe ’96, e anche per questo è un assoluto valore aggiunto. Fa dell’elevazione e del senso della posizione le sue qualità migliori, e al suo fianco sta facendo crescere Auriletto. Come ha dichiarato più volte lo stesso Mantovani, il ritiro estivo in Prima Squadra e con Ventura lo ha aiutato molto, e sta mettendo in campo anche i consigli ricevuto dal tecnico genovese. Più volte è stato convocato, vista l’emergenza del pacchetto arretrato in difesa, ma non ha mai avuto l’occasione di esordire in serie A. In passato ci sono state voci di un interessamento dall’Inghilterra, ma il suo desiderio è chiaro: rimanere in granata.

    EDERA, IL NUOVO CERCI - Infine c’è Simone Edera, già entrato nella storia del Toro per aver segnato il rigore che è valso lo Scudetto a Chiavari e per essere stato il trascinatore in Youth League contro il Senica: con la sua doppietta ha firmato il passaggio del turno. Da piccolo era stato visionato da Silvano Benedetti all’oratorio Valdocco, e dall’età di sei anni ha sempre vestito la maglia del Toro. Insieme a Zaccagno, è una delle colonne dell’Under 19, e ad aprile è stato blindato da Cairo con un quadriennale a cifre da top player. Deve ancora crescere molto: per lui, potrebbero aprirsi le porte per un prestito in serie B, dove farsi le ossa e rientrare, dopo un anno, alla base. 

    Emanuele Pastorella
     

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