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  • 'Tutti in ritiro!'. Anche per la Juve il modello continua a essere Gaucci

    'Tutti in ritiro!'. Anche per la Juve il modello continua a essere Gaucci

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    La squadra va male? Mandiamola in ritiro. Credevamo di esserci lasciati alle spalle, più o meno con l'avvio del nuovo secolo, questa misura segregativa cui le società di calcio ricorrono quando si tratta di dare una svolta a una fase di basso rendimento della squadra. Una scelta che un po' è punitiva e un po' mira a garantire le giuste condizioni di concentrazione ai calciatori e allo staff tecnico. Più punitiva, a dire il vero. Con estremi come quello adottato da Riccardo Gaucci, che da degno figlio di cotanto padre mandò il Catania, alla vigilia di una trasferta a Giulianova, a alloggiare in hotel a 1 stella.

    Correva l'anno 2001 e francamente credevamo che da allora le cose fossero cambiate. Non nel senso che la misura del ritiro fosse completamente caduta in disuso, ma che quantomeno si fosse rarefatta perché (giustamente) ritenuta un'anticaglia. E invece dopo l'ultima giornata di campionato scopriamo che ben tre squadre della nostra Serie A sono state spedite in ritiro almeno fino alla fine di questa settimana. Si tratta di Juventus, Sampdoria e Udinese.

    La squadra guidata da Massimiliano Allegri è già in concentramento anche perché si approssima la gara di Champions League contro lo Zenit San Pietroburgo in programma per domani alle 21 all'Allianz Stadium. È già in ritiro anche la Sampdoria, a Coccaglio, ma il suo prossimo impegno ufficiale sarà soltanto domenica in casa contro il Bologna. Dunque una settimana piena di isolamento. Partirà invece nella giornata di domani la segregazione dell'Udinese, che sempre domenica prossima affronterà in casa il Sassuolo. E fra i tanti aspetti peculiari della situazione c'è che l'allenatore meno in bilico dei tre (Massimiliano Allegri, Roberto D'Aversa e Luca Gotti), quello che meno rischia l'esonero, è anche quello che fin qui ha fatto peggio in campionato rispetto alle attese, cioè il tecnico juventino.

    Ma al di là di queste considerazioni, rimane l'interrogativo: davvero si pensa che mandare la squadra in ritiro sia ancora una misura efficace per dare una sterzata al rendimento? Tanto più se si pensa che le squadre della nostra Serie A sono reduci da un tour de force da tre giornate di campionato nel giro di una settimana. Le tre squadre mandate in ritiro lo erano già praticamente da una decina di giorni e con brevissimi intervalli. Serviva davvero un altro isolamento?

    Lasciamo alla vostra libera opinione e ai risultati del campo la risposta. Per quanto ci riguarda, crediamo che la scelta di mandare in ritiro una squadra per darle una scossa sia ormai cosa fuori dal tempo. Ma il calcio italiano, in un tempo tutto suo, ci sta di default. Il tempo dei Gaucci.

    @○pippoevai

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