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  • Udinesemania: Gotti e il coraggio di cambiare

    Udinesemania: Gotti e il coraggio di cambiare

    L'Udinese esce con le ossa rotte dalla sfida del "Friuli" contro il Napoli. Un 4 a 0 netto che ha fatto riemergere tutte le debolezze della squadra friulana. Fortunatamente giovedì si torna subito in campo, con i bianconeri che sono attesi da un altro big match, questa volta all'Olimpico contro la Roma di Mourinho. 

    Mettersi subito alle spalle la debacle di ieri sera sarà fondamentale se si vuole ripartire al meglio. Serve però qualcosa di diverso, non solo dal punto di vista del gioco e dell'attenzione ma anche negli interpreti.

    Gotti in vista della trasferta capitolina proverà a cambiare qualcosa? 

    Quest'anno il tecnico comachino può fare affidamento su una rosa molto valida e ricca di alternative. Serve però il coraggio di cambiare, di dare una chance anche agli ultimi arrivati. 

    Ieri sera, nonostante le difficoltà anche sul piano di vista fisico di alcuni titolari, i cambi di Gotti sono parsi assai tardivi. L'impressione è che l'allenatore si fidi ancora poco dei nuovi e che preferisca puntare maggiormente, almeno in questa fase iniziale, sulle certezze del gruppo della passata stagione. 

    Lo stesso Samardzic, match winner contro lo Spezia, è entrato soltanto a gara già compromessa, quando ormai non si attendeva altro che il triplice fischio finale. Difficile poter incidere in un contesto del genere.

    Oltre al tedesco ex Lipsia anche SoppyPerez e Beto sono elementi di qualità che meriterebbero maggior spazio nelle prossime giornate. Giovani sì ma che possono subito dare un contributo importante. Centellinarne troppo il minutaggio, pensare che non siano ancora pronti per misurarsi con la Serie A può rivelarsi un errore. La prudenza va sempre bene ma bisogna anche saper credere nei giovani, ancor di più a queste latitudini.

    A Gotti non si chiede una rivoluzione completa ma a piccoli passi l'Udinese deve provare a rompere con il passato e a costrurire qualcosa di nuovo, sia negli uomini che nel modulo. Il 3-5-1-1, un dogma da Guidolin in poi, contro il Napoli per certi versi è sembrato superato per quelli che sono i giocatori a disposizione.

    Passaggio ad un più funzionale 4-3-3? Fino ad ora è rimasto soltanto un'idea, una cosa da provare in settimana in allenamento. In futuro però può diventare una valida soluzione.

    La stagione è appena iniziata e una sconfitta, seppur pesante e dolorosa come quella di ieri sera, non può bloccare il percorso di crescita di un gruppo. L'Udinese, e Gotti in primis, deve essere capace di guardare avanti, a quel che può diventare nei prossimi mesi. 

    Con gli impegni che si fanno sempre più ravvicinati è importante sfruttare a pieno la potenzialità della rosa, non limitandosi soltanto a un gruppo ristretto di giocatori e a quelle che sono le certezze derivanti dal passato. Nel calcio d'oggi, che può contare anche sui cinque cambi, il concetto di formazione tipo è assai relativo. I titolari sono molti più di 11.





     

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