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Uefa sicura: il Manchester City violò le norme del Fair Play Finanziario, era giusto escluderlo dalla Champions League
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'ABBIAMO RAGIONE' - Ceferin ha concesso un'intervista al Telegraph Sport, si è rifiutato di commentare se il City - che nega ogni illecito- debba essere privato dei titoli conquistato qualora fosse giudicato colpevole da una commissione indipendente. Tuttavia, sul fatto che l'eventuale sentenza confermi quella della UEFA di quattro anni fa, Ceferin non si nasconde: "Sappiamo di avere ragione. Non avremmo deciso se non avessimo pensato di avere ragione".
SENTENZA RIBALTATA - Quattro anni fa infatti la UEFA sanzionò il Manchester City con la squalifica dalle competizioni europee per due anni, ma la sentenza fu ribaltata dal TAS di Losana, il Tribunale Arbitrale dello Sport. La decisione dell'autorità svizzera, che Ceferin ha sottolineato di rispettare, annullò la sanzione sostenendo che alcune prove contro gli inglesi fossero prescritte nel tempo e che altre accuse non fossero provate: il TAS inflisse al club di Manchester una semplice multa di 10 milioni di euro per mancata cooperazione nelle indagini.
'A VOLTE SI VINCE, ALTRE NO' - Questo il commento di Ceferin su quella vicenda: "In qualità di avvocato processuale da 25 anni, so che a volte si vince un caso che si è sicuri di perdere. E, a volte, si perde un caso quando si è sicuri di vincere. Bisogna semplicemente rispettare, in una democrazia seria, la decisione del tribunale. Non voglio parlare del caso in Inghilterra. Ma confido che la decisione del nostro organo indipendente fosse corretta. Non sono entrato in questa decisione", riporta Calcio e Finanza.
MULTA GIA' PAGATA - Non il primo episodio che coinvolge il City. Gli inglesi avevano già pagato alla UEFA 20 milioni di euro per risolvere un caso di violazione del Fair Play Finanziario nel 2014, anno in cui emersero nuove prove di illeciti che portato all'apertura di un'ulteriore indagine nel 2019. Nello stesso anno, la Premier League aveva avviato una propria indagine sulle accuse, senza alcun limite di tempo, e il procedimento è giunto ora al quinto anno. Il Manchester City ha rifiutato di commentare, in precedenza aveva elogiato la decisione del TAS di Losanna come una "convalida della posizione del club" e manifestato sorpresa per le successive accuse della Premier League contro le quali la società inglese ha affermato di avere "un corpus completo di prove inoppugnabili".
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