Nella 'sfida in famiglia' fra Diego e Andrea Della Valle, si può dire che dopo le prime due settimane di consultazioni il punteggio è di 1-1. Il maggiore dei proprietari del marchio Tod's aveva sondato, attraverso il suo uomo in Fiorentina, Claudio Ranieri per la panchina, raggiungendo con lui un accordo sulla parola, salvo poi cambiare idea su suggerimento dell'azionista di minoranza, vista la reazione della piazza all'ipotesi di un ritorno in Riva all'Arno del tecnico romano. Andrea Della Valle, d'altra parte, è uno più passionale, e sperava di portare a Firenze un tipo che restituisse ai tifosi viola un po' di sorrisi, e quei brividi dimenticati delle serate di Champions League, e dunque ha puntato le sue fiches su Zeman. 'Padron' Diego però non vuole mettersi in casa un uomo contro il sistema, e senza quel physique du role che deve essere caratteristica determinante per sedersi sulla panchina di sinistra dello stadio 'Franchi'.
Più che di rivoluzione, in casa viola, si può parlare dunque di restaurazione: già da oggi si può dire che delle promesse fatte al gruppo di tifosi incontrati prima di Milan-Fiorentina non se ne verificherà nessuna: basta guardare l'organigramma societario, tutt'altro che azzerato, come 'spergiurato' da Andrea Della Valle. Il giusto compromesso tecnico, se ci si fosse messi in moto per tempo, sarebbe stato scegliere Stefano Pioli. Quest'ultimo non solo è giovane, ambizioso e 'rampante', ma conosce Firenze e avrebbe potuto contare sul suo passato da calciatore della Fiorentina come base di partenza su cui lavorare. Il direttore tecnico Eduardo Macia e il neo d.s. Daniele Pradé hanno dichiarato che adesso la priorità per il club sarà la scelta del nuovo allenatore, che - parole di Macia - dovrà rispecchiare la passionalità che dimostra la città. Ma si leggono che francamente mostrano tutto fuorchè 'il sacro fuoco' di chi la mattina in via De Benci prende un caffè e chiede lumi sulle condizioni di Jovetic, o che il pomeriggio ritarda la sua uscita da casa in via de Serragli perché la tv ha detto che potrebbe arrivare Maxi Lopez.
Di Matteo, campione d'Europa con il Chelsea, sarebbe perfetto, ma è pronto per calarsi nella nostra serie A? Zola, che non ha mai allenato nel nostro campionato, ha la capacità di rapportarsi con una piazza come quella di Firenze? Montella ha fatto bene a Catania, dove però aveva convinto anche Mihajlovic, e poi si sa con il serbo come è andata a finire... C'è un allenatore che invece, ha tutto per fare benissimo alla Fiorentina. E' un mourinhano convinto, tanto che con lo Special One pare abbia contatti settimanali. Ha un vice che conosce piazza del Duomo come casa sua - l'ex viola Andrea Tarozzi -. E' ambizioso, passionale e soprattutto sa lavorare con i giovani, da cui la Fiorentina in autofinanziamento dovrà ripartire. Il suo nome è Fulvio Pea. Ci avranno fatto un pensiero, dalle parti di via Manfredo Fanti?
