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  • Romamania: Veretout nuovo Ninja, Pellegrini da numero 10. E benedetto Pau Lopez...

    Romamania: Veretout nuovo Ninja, Pellegrini da numero 10. E benedetto Pau Lopez...

    • Paolo Franci
    Non è il caso di girarci troppo intorno: un anno fa la Roma la partita di Bologna l'avrebbe persa. E magari l'avrebbe persa in malo modo, come le è capitato tante, troppe volte in passato. Va in vantaggio, si complica la vita, si accartoccia su se stessa e prende gol a un soffio dalla fine. Quante volte è successo che vittorie siano diventate pareggi se non addirittura sconfitte? E quante rimonte subite? Ne voglio ricordare una su tutte, quella del Cagliari lo scorso anno in nove contro undici. Per dire.

    E invece succede che una volta in dieci e il senso di ingiustizia di un rigore che non avrebbe dato neanche mia madre giocando con i nipotini in giardino, la Roma s'è arrampicata a passo triplo sul match. L'ha fatto mostrando una condizione fisica notevole. Perché non si accelera in quel modo con un uomo in meno a fine gara se non hai le gambe e la testa a mille. L'ha fatto perché voleva vincerla, con la lucidità di giocatori che si stanno ritagliando avventure da leader. Veretout pare la versione egualmente guerriera ma con i piedi al cachemire di Nainggolan. Pellegrini, l'uomo assist per Dzeko, sarebbe davvero il numero 10 della Roma se quel numero non fosse stato di qualcuno che è e resterà Inimitabile. Un numero 10 moderno. Poi, oh, chissenefrega del numero di maglia eh? Queste cose ormai non hanno più il valore di una volta. Giochi pure con il numero che vuole, Lorenzo, basta che continui così nella Roma e in Nazionale.

    Eppoi, c'è finalmente un portiere, Pau Lopez, in grado di fare gol. A Bologna ne ha fatto uno con quella paratona monstre su Soriano a risultato ancora azzerato. E non è un caso che il leader della squadra, Dzeko, gli abbia dedicato la vittoria. Segno di unità e voglia di divertirsi e vincere. Detto questo, i giocatori più utilizzati da Fonseca, portiere a parte, sono tutti 'vecchi' nel senso che non sono nuovi acquisti. Da Florenzi, a Fazio, a Kolarov, passando per Dzeko, Kluivert, Cristante e Pellegrini. Questo per dire quanto il tecnico, fin qui bravissimo, abbia rivitalizzato una squadra che ora si gode la zona Champions. Sì, tutto molto bello, ma ora ci vuole la conferma contro l'Atalanta che, dice Gasp: «Ha più certezze degli anni passati». Certezze che la Roma sta pian piano trovando, insieme a una fase difensiva che dalla prova di Bologna esce in modo più convincente (ma ci voleva poco) rispetto alla storia recente. Vedremo cosa succederà all'Olimpico.

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