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  • VIDEO Vieri:| 'Delvecchio vincerà Ballando'

    VIDEO Vieri:| 'Delvecchio vincerà Ballando'

    Intervista all'ex attaccante di Juve, Inter e Milan.
    Bobo Vieri: "Ho conquistato il pubblico di 'Ballando' con il sorriso".
    È rilassato, dimagrito, sereno e soprattutto sorridente. Accenna un passo di boogie woogie, regala al fotografo una posa da perfetto tanguero, si lancia in un volteggio da valzer viennese. Quando si dice il potere del ballo: dopo tre mesi di prove, dolori muscolari, vestiti fradici di sudore per l’emozione di esibirsi in diretta, Christian Vieri, impeccabile nel suo smoking, sembra letteralmente trasformato. Il massiccio bomber, incubo delle difese avversarie sui campi di calcio, ha lasciato spazio al simpatico “Yoghi Bear”, come lo hanno soprannominato i colleghi di «Ballando con le stelle»: «Anzi, solo Yoghi: l’orso se n’è andato via con la pancia, che non c’è più» puntualizza fiero e divertito.

    Bobo, che cosa è successo?
    «Ho scoperto che ballare è una cosa meravigliosa e mi piace da impazzire. Partecipare a questo programma è stata una delle decisioni migliori che io abbia preso nella mia vita. Devo ringraziare Milly: se non avesse avuto la costanza di corteggiarmi per quattro anni, avrei perso la possibilità di fare questa esperienza, che mi ha cambiato».

    In che senso?
    «Nel fisico e nel carattere. Quando sono arrivato pesavo più di 100 chili, non immaginavo di riuscire a fare dei passi di ballo. Era un mondo del tutto distante da me. Oggi ho perso sei chili e ho guadagnato agilità e sicurezza. E anche dolori costanti a tutti i muscoli, ma va benissimo così».

    Se l’aspettava questo risultato a «Ballando»?

    «Scherza? Io con lo sport posso fare tante cose, ma pensare di ballare era impossibile. Il merito va alla mia bravissima maestra Natalia: è riuscita in una cosa che ha dell’assurdo per me. Ci ha messo pazienza e soprattutto mi fa divertire. Sono davvero affezionato a lei e anche alla sua meravigliosa figlia Sofia: mi piacciono tanto i bambini».

    Il pubblico la adora, ma più che con i passi di danza l’ha conquistato con il sorriso.
    «Ha funzionato il fatto di essere semplicemente me stesso. I miei amici me lo dicevano: “Questo programma ti farà bene perché ti farà conoscere per come sei”».

    Ha dato un’immagine diversa da quella di scontroso e un po’ musone alla quale eravamo abituati.

    «Io non ho mai amato rilasciare interviste e l’immagine che usciva di me sui giornali non mi somigliava per niente. Con “Ballando” la gente ha avuto modo di conoscermi per come sono davvero: tranquillo, timido, con le stesse paure e le stesse insicurezze di tutti, prima di scendere in pista».

    E ha sfoderato una buona dose di autoironia…
    «Sono sempre stato così. Anche nel calcio: i miei compagni mi prendevano in giro per i gol che sbagliavo e io ci ridevo su. Se lo facevo per quello, che era il mio lavoro, figuriamoci se non lo faccio per il ballo. Di cosa devo discutere con la giuria? So già che non sono un ballerino. Cerco di migliorare, imparo un ballo nuovo a settimana, mi impegno al massimo e riesco a fare una coreografia dall’inizio alla fine. E quando esco la sera le mie amiche vogliono tutte ballare con me. Questa è la mia vittoria».

    I suoi amici la prendono ancora in giro?

    «Ridono, si divertono, vengono a vedermi il sabato in studio. E mi chiedono come faccio a non vergognarmi… e infatti io mi vergogno. Anche se ora va decisamente meglio rispetto all’inizio».

    Il suo pronostico: chi vince?
    «Marco Delvecchio: non lo vedo mai in tensione, è tranquillo come se facesse il ballerino da una vita».

    Con chi ha legato di più?
    «Autori, insegnanti, concorrenti: stiamo sempre insieme e formiamo un gruppo formidabile. Una sera a cena, una sera a giocare a calcetto, una sera a ballare… è proprio divertente».

    Alla prova di maratona di ballo è arrivato fino alla fine: 12 minuti ininterrotti senza cedere un passo.

    «È stato pazzesco. Ho detto a Natalia: “Se ti fermi ti uccido!”».

    Qual è stato il momento più duro in questi tre mesi?
    «Quando ho dovuto preparare il paso doble sono entrato in crisi, volevo andare via. Natalia ha dovuto cambiare quattro coreografie. Il giovedì, preoccupata, mi ha detto: “Che facciamo?”. In quell’occasione sono stati splendidi tutti gli altri maestri: durante le prove ogni tanto si affacciava qualcuno che mi diceva: “Bobo stai andando fortissimo!”, “Bravo!”. A turno, in una specie di staffetta di sostegno, mi hanno incoraggiato. È successo tutte le volte che qualcuno si è trovato in difficoltà: si davano da fare per sostenerlo. È un gruppo straordinario, una vera famiglia».

    E alla fine con il paso doble come è andata?

    «È andata. Ma i balli che richiedono interpretazione, come anche il tango e la rumba, sono i più difficili per me perché mi vergogno a recitare davanti alla telecamera, comincio a sudare e entro in agitazione. Per questo preferisco quelli allegri e veloci: lì se sbagli un passo non se ne accorge nessuno!».

    Quali sono i suoi balli preferiti?
    «Il merengue e il quick step. Ma lo sa che adesso ballo ovunque? Se sono al ristorante, mi alzo e pure in mezzo a tanta gente comincio a ballare. Non ne posso fare a meno».

    E dopo «Ballando» come farà?

    «Mi sono già fatto consigliare una buona scuola di ballo a Milano: ho intenzione di non smettere. Poi certo tornerò spesso a Roma, ci sono tutti gli amici e questa è una città fantastica: non ne esiste una bella così in tutto il mondo. Io ci vivo proprio bene. E le confesso una cosa».

    Quale?
    «Sto cercando di convincere Milly a partire per un tour mondiale di “Ballando con le stelle” nelle comunità italiane all’estero. Sarebbe meraviglioso: potrei andare avanti per anni!».
     

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