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  • Violamania: c'è da ricomprare una panchina

    Violamania: c'è da ricomprare una panchina

    • Luca Cellini

    Attesa dal definitivo salto di qualità che potesse consentirle di lottare in maniera concreta, come è avvenuta per tutta la scorsa stagione, per i gradini del podio del campionato, la Fiorentina ha giocato ad Udine la sua peggior partita stagionale, soprattutto alla luce di un secondo tempo che è somigliato piu' ad un film andato in scena quando la guida tecnica era affidata all'attuale allenatore della Sampdoria, piu' che a Vincenzo Montella. E se il cinismo aveva contraddistinto la squadra viola nei primi tre mesi della stagione, ieri è accaduto esattamente il contrario, con talmente tanto spreco nella mezz'ora iniziale, che poi alla fine i friulani sono passati in vantaggio e solo un grande Neto ha evitato un passivo peggiore. C'è da fare un dramma per questo k.o.? Ovviamente no, perchè in un percorso di crescita ci sta qualche battuta d'arresto, soprattutto per una squadra che ha fra i propri assenti un elemento che adesso inizia a pesare, visto che i tempi di recupero dall'infortunio si stanno allungando, e chi ha tirato la carretta al suo posto, sta accusando un po' di inevitabile calo.

    Quello che è maggiormente emerso dalla sfida del 'Friuli' è che se i primi undici giocatori della rosa  capitanata da Manuel Pasqual possono certamente valere un piazzamento nella futura Champions League, chi parte dalla panchina (ancora) no. Perche' ieri è scesa in campo la miglior Fiorentina possibile, con unico assente vero Mario Gomez, che però manca già da diverso tempo, e quindi se una domenica è passabile che Cuadrado non faccia il fenomeno, Pepito Rossi non si renda mai pericoloso e Borja Valero non sia l'alter ego per rendimento di Xavi ed Iniesta, era giusto attendersi delle risposte da chi dovrebbe mettere in difficoltà l'allenatore nelle scelte, o comunque provare a segnalarsi una volta subentrati. Niente e' arrivato come apporto dai vari Ilicic e Mati Fernandez soprattutto, perchè Matos qualcosina ha pur fatto. E se alla fine Montella decide di far giocare quest'ultimo, di fatto come prima scelta in attacco, è perchè Rebic ancora non il vero vice Gomez (Giusepe Rossi lo è stato infinitamente di piu',ma si è adatto in quel ruolo).

    Estendendo l'analisi a questa prima frazione di annata ci sono una serie di giocatori che non si capisce bene cosa ci stiano a fare in un club che, per bocca dei suoi protagonisti, vuole quest'anno vincere qualcosa, o comunque provare a lottare fino all'ultimo per farlo. I vari Wolski, Vecino per non parlare di Alonso, Bakic e Iakovenko, hanno fatto, chi piu', chi meno, pochissimo per diventare titolari in pianta stabile. I segnali giunti da Vargas sono ingiudicabili visto l'impiego mai continuativo del peruviano da parte di Montella. E allora come se ne esce? Innanzitutto con il lavoro e con nessun dramma dopo l'1 a 0 contro l'Udinese visto che lo spogliatoio è sano, e la società guidata dalla famiglia Della Valle forte ed organizzata. Poi per fortuna giovedì si rigioca, e molti dei sopracitati avranno una grande chance, forse la loro ultima prima della riapertura delle trattative a gennaio, per restare alla Fiorentina; e poi, proprio nel mercato invernale, pensando ad acquistare seconde linee di maggior valore. Giustissimo che il d.s. Daniele Prade' dica che i veri innesti del 2014 saranno Mario Gomez ed Ilicic, ma bisogna innalzare la qualità delle 'seconde linee'. E non lo chiedono i tifosi o la stampa ma è la dichiarazioni piu' importante resa da Vincenzo Montella stesso in un'intervista di meno di una settimana fa. Perchè contro il Pandurii puoi raddrizzare la partita mandando in campo Borja Valero nella ripresa, ma se incontri il Tottenham o sei sotto contro una squadra come quella di Guidolin, ti serve gente pronta e di esperienza, che non lasci dubbi sul rendimento. 

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