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  • Violamania: Edimilson e il suo siluro, la Fiorentina scaccia via la paura

    Violamania: Edimilson e il suo siluro, la Fiorentina scaccia via la paura

    • Giacomo Brunetti
    Una partita difficile, diversa rispetto a quelle che la Fiorentina aveva abituato a mostrare nel 2019. Scardinare gli avversari non è rientrato nelle corde dell'azione offensiva viola, l'assalto finale - l'unico momento in cui i gigliati sono stati superiori - ha poi sbattuto contro l'imprecisione e una brillantezza fisica non delle migliori, per una squadra reduce dalle fatiche, seppur stimolanti, di coppa.

    Un primo tempo spento, spentissimo. L'Udinese si chiude dietro, piazza il più classico dei pullman davanti alla porta e tiene bassi i tre centrali. La squadra di Nicola simula una paura che si tramuta in contropiede: Pussetto, però, è molto impreciso, e De Paul spreca una ghiotta occasione. La Fiorentina è graziata, non riesce a ripartire e trova pochissimo spazio per attaccare in profondità, arma utilizzata dall'arrivo di Muriel. Lo stesso colombiano è accerchiato, la formula con Mirallas non premia la voglia della Viola di premiarsi nella corsa all'Europa. L'ingresso di Simeone nella seconda frazione non cambia l'inerzia dell'andamento. Anzi, su un capovolgimento di fronte, Stryger Larsen insacca pure il vantaggio, sfruttando un tiro deviato e mal calibrato di Pussetto. Una doccia fredda che la Fiorentina accusa con nonchalanche, continuando a sbattere sul muro bianconero. E proprio da un tiro frustrato di Muriel, ribattuto dalla difesa, si crea il pallone che Edimilson scaraventa in rete con precisione, acciuffando un pareggio prezioso.


    Uno è meglio di zero, sicuramente. L'importante, in questa lotta alla qualificazione europea, è non fermarsi. Ci sono dinamiche atipiche, prima della gara di Udine la Champions League distava solamente cinque punti. Tutto è in evoluzione, visto l'andamento della gara il pareggio è un risultato che rientra nel novero degli esiti che portano il sorriso. Edimilson scaccia la paura, il suo destro s'infila dove Musso non può arrivare, tenendo viva l'ambizione della Fiorentina, fomentando la carica di una squadra che, nel girone di ritorno, dovrà trovare tutti i gol mancati in quello d'andata. E i gol dovranno equivalere ai punti, fondamentali per trovare il giusto regime sopra il settimo posto. "Un buon punto, testa al Napoli": una frase classica che, vista le difficoltà odierne e il punto strappato, non può che suonar bene.

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