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  • Violamania: il mercato Fiorentina è ottimo e pessimo allo stesso tempo. Italiano è sconfitto, ma avrà vinto comunque

    Violamania: il mercato Fiorentina è ottimo e pessimo allo stesso tempo. Italiano è sconfitto, ma avrà vinto comunque

    • Federico Targetti
    Non mi era mai capitato di fare un titolo così, affermando tutto e il contrario di tutto. Me ne ha dato occasione la Fiorentina con un mercato invernale fra i più movimentati degli ultimi anni, ricco di colpi di scena, scossoni, tensioni e frizioni, roba che difficilmente ci scorderemo presto.
     
    CRONACA – Partiamo dalla fredda ricostruzione di ciò che è avvenuto: la Fiorentina dà il via alle danze undici giorni prima dell’apertura delle trattative con l’accordo per Ikoné, poi, per l’Epifania, chiude per Piatek in prestito fino a giugno con diritto di riscatto. In entrambi i casi, la cifra è 15 milioni. Saluta Benassi, che si sposta in prestito all’Empoli. soprattutto saluta Vlahovic che sgattaiola verso Torino nottetempo, in barba alla quarantena. Contemporaneamente, ecco il suo sostituto, Cabral, su cui vanno 16 dei 70+10 milioni incassati per il serbo. Nell’ultimo giorno di mercato Pulgar accetta il prestito secco al Galatasaray.
     
    Arrivi: Cabral, Ikoné, Piatek.
    Partenze: Vlahovic, Benassi, Cerofolini, Pulgar (non ancora ufficiale perché il mercato turco è ancora aperto).

     
    VOTO AL MERCATO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO: 10 – Strepitoso, nulla da dire. Una volta appurata l’impossibilità di far rinnovare Vlahovic, la necessità era quella di venderlo al maggior prezzo possibile, e se a 23 mesi dalla scadenza a malapena si arrivava a 70 milioni, a 18 mesi dal gong il serbo ne ha fruttati ben 80, previo il raggiungimento di tutti i bonus. Piatek in prestito con semplice diritto di riscatto, senza nessun vincolo, è un capolavoro che permette a Italiano di provare a rivitalizzarlo senza pressioni, su Ikoné è stata anticipata e sbaragliata la concorrenza per lo stupore della stampa francese, Cabral ha ottime referenze e il rapporto qualità-prezzo, a quel che dicono gli addetti ai lavori e gli esperti di calcio svizzero, dovrebbe essere ottimo. Club in salute, classifica sorridente che non espone a rischi in caso di crollo nelle prestazioni in campo. Una masterclass in business calcistico. Poco male per il prestito di Pulgar, che a Italiano non dispiaceva a differenza magari di un corpo estraneo al suo gioco come Amrabat, perché questo Torreira dal campo non esce più. Speriamo solo che non si faccia mai male.
     
    VOTO AL MERCATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO: 5 – Sarebbe stato 3 se non fosse stato per l’inizio da favola, con le falle in rosa - esterno e punta - coperte in quattro e quattr’otto. E la media staziona attorno al 7 che ha dato il nostro direttore nel pagelloneTuttavia la cessione di Vlahovic è una voragine incolmabile, a meno che Cabral non sia la reincarnazione di Ronaldo (Luis Nazario, non CR7), e l’acquirente… beh, pecunia non olet, ma da che mondo è mondo si sa che cedere alla Juventus il miglior giocatore a disposizione può creare malumori. Eufemismo... Questa singola mossa, che porta da ottime a quasi nulle le possibilità di andare in Europa già quest’anno, è stata una dichiarazione di non-ambizione nel breve termine, e soprattutto è stata salutata con profondo dispiacere da Vincenzo Italiano, che adesso deve ripartire con un nuovo terminale offensivo e nuovi equilibri per il suo attacco. Il gioco del tecnico siciliano era strutturato principalmente sulla capacità di Vlahovic di fare il regista offensivo, smistare i palloni e poi attaccare l’area di rigore. Piatek questo non lo sa fare, Cabral è tutto da scoprire e il bassissimo minutaggio di Ikoné suggerisce che servirà ancora pazienza prima di vedere King Arthur alle prese con i difensori della Serie A. Insomma, due più un esterno per uno, ma la sensazione è che con solo quell’uno se ne voli via un altro anno di speranze da riporre nel cassetto.
     
    IL VERO TOP PLAYER – Il top player della Fiorentina, a questo punto, è in panchina. Sul lavoro di Italiano non ci sono veramente più dubbi, va blindato a tripla, quadrupla mandata, altrimenti il rischio è quello che se ne vada alla Juve anche lui. E togliendogli il capocannoniere del campionato, immaginiamo che gli abbiano fatto un dispetto non da poco. Lui, sconfitto dal punto di vista tecnico-tattico, non può però più perdere sul piano degli obiettivi. La sua stagione è già un trionfo, ha portato la Fiorentina a toccare l’Europa con zero aspettative, e ora che ha perso il suo ariete può permettersi una seconda parte di campionato anonima senza che nessuno possa muovergli una critica. “Eh, ma mi hanno tolto Vlahovic”… Che gli vuoi dire? Ma siamo certi che Italiano farà di tutto per mantenere la posizione guadagnata finora, e chissà, magari migliorarla ulteriormente con qualche alchimia delle sue.
     

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