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  • Violamania: La Fiorentina sbaglia l'approccio e l'Udinese dilaga al Franchi. In pochi si salvano e adesso tornare in Europa diventa un'impresa

    Violamania: La Fiorentina sbaglia l'approccio e l'Udinese dilaga al Franchi. In pochi si salvano e adesso tornare in Europa diventa un'impresa

    • Mattia Sorbetti
    La pesante sconfitta di ieri contro l’Udinese ha lasciato tutti senza parole. Dopo le due batoste consecutive, quella in Coppa Italia contro la Juventus e quella di domenica di Salerno, ci si aspettava una grande reazione della Fiorentina. L’occasione era veramente ghiotta: una vittoria nello spareggio casalingo contro i bianconeri avrebbe lanciato i viola al quinto posto in classifica, avendo poi la possibilità di potersi permettere di decidere il proprio destino. La gestione tecnica e mentale di Italiano faceva ben sperare, prima di ieri infatti la squadra viola era sempre stata capace di ripartire dopo lo scivolone in campionato. Ieri invece la squadra è stata molle e, forse sottovalutando l’avversario, è entrata in campo senza la giusta concentrazione sbagliando l’approccio subendo un passivo storico: uno 0-4 al Franchi non si vedeva dal 1947 quando fu il grande Torino ad infliggere il risultato ai viola. Adesso dopo un campionato di grande qualità, di corsa e di lotta, quasi al fotofinish la Fiorentina all’improvviso sembra aver finito le energie fisiche e nervose per reggere gli obiettivi europei. Un vero peccato se pensiamo che appena una settimana fa la Fiorentina era uscita dalla coppa Italia giocando molto meglio della Juventus. Probabilmente i problemi sono iniziali proprio allo Stadium dalla frustrazione di una immeritata eliminazione che ha tolto al gruppo le ultime energie, certezze e motivazioni per andare oltre anche nell’ultimo mese di campionato. Con l’Udinese è mancata la cattiveria sotto porta e anche questo fa parte del brutto momento. La stanchezza accumulata nelle ultime settimane non ha permesso di essere cattivi e rabbiosi come al solito, dando modo all’Udinese di arrivare sempre prima su ogni pallone. Eppure dopo il raddoppio di Deulofeu la Fiorentina aveva provato a ribaltarla tirando 9 volte ei successivi 20 minuti di gara: tiri spesso imprecisi o su cui Silvestri ha avuto poco lavoro da svolgere. I bianconeri hanno confermato il loro splendido stato di forma, dimostrando di non essere ancora in vacanza: nel primo tempo il predominio sulla fascia sinistra, la destra viola, è stato imbarazzante. Anche uno come Odriozola, che ha comunque l’alibi di non essere al 100%, ci ha capito ben poco in fase difensiva: le azioni delle prime due rete degli ospiti, che mettono in discesa la partita, sono nascondono da quella ona di campo li. Adesso la squadra viola, dopo il giorno libero concesso da Italiano, dovrà resettare velocemente per preparare la delicata sfida di San Siro contro il Milan. Il sogno europeo, anche se in salita, non è svanito e mollare adesso sarebbe un vero e proprio delitto.
     
    I PEGGIORI – Prestazione mediamente insufficiente quella dei viola che sembrano spenti rispetto ad un mese fa. Occorre sottolineare la deludente prestazione difensiva di Odriozola che nel primo tempo non ne azzecca uno. Meglio in fase offensiva ma è sotto gli occhi di tutti che lo spagnolo non è ancora al 100%. Un’altra prestazione negativa è quella dei due centravanti, che puntualmente sono tornati ad alternarsi: prima Piatek e poi Cabral quasi mai sono riusciti ad impensierire Silvestri, ricevendo spesso palla con le spalle alla porta. Le colpe sono comunque dell’intero collettivo che nelle ultime partite non serve più quel numero di palloni giocabili al quale i due erano abituati. Ennesima prestazione no di Ikonè, l’esterno che doveva garantire quell’imprevedibilità in più alla Fiorentina. Il francese entra nel secondo tempo e non lascia mai il segno: molto difficile capire i motivi di un rendimento altalenante come il suo. 
     
    I MIGLIORI – Spesso nelle ultime settimane è stato difficile trovare insufficienze tra i viola, oggi è praticamente il contrario. Tra i 16 giocatori viola andati in campo nessuno ha lasciato il segno. Tra i più attivi troviamo comunque Nico Gonzalez e Sottil, con il primo che resta comunque al di sotto elle aspettative ed il secondo che spesso manca di imprecisione negli ultimi metri. Un plauso alla tifoseria viola, anzi alla Curva Fiesole. Con un risultato ormai compromesso e gran parte dello stadio che andava svuotandosi il muro viola è rimasto per oltre 15 minuti a cantare e sostenere la propria squadra: un amore incondizionato che ogni domenica, indipendentemente dal risultato conseguito sul campo, non smette mai di pulsare.
     

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