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  • Violamania: no al vintage, si ai rinnovi

    Violamania: no al vintage, si ai rinnovi

    • Luca Cellini
    Ma davvero la Fiorentina ha bisogno di rinforzare il proprio attuale parco giocatori o anche solo permettergli di allenarsi al centro sportivo in zona stadio Artemio Franchi, Adrian Mutu? Davvero la rosa gigliata ha necessità di aggiungere un 36enne che da 3 anni almeno a questa parte non disputa un serio campionato professionistico, che solo due mesi fa stava per accettare l’offerta di un club indiano, che è reduce da tornei anonimi fra Francia e Romania, e che spinge per reinserirsi nella massima serie professionistica italiana? Sul serio qualcuno ha annebbiato i ricordi di un atleta che si è fatto squalificare per doping, si è reso protagonista di una rissa con un cameriere, ed è fuggito all’immediata vigilia di un incontro, nei suoi ultimi anni di Firenze, con le pur brillanti giocate, sempre a sprazzi, nelle quattro stagioni trascorse in maglia viola? Davvero si vuole mettere una miccia pronta ad esplodere caratterialmente come il classe ’79 di Ploiesti nel sano spogliatoio gigliato? Se non fosse che le suggestioni che corrono su alcuni media sono nella città di Dante spesso l’esatta emanazione di ciò che viene pensato e deciso nella sede di via Manfredo Fanti 4, ci sarebbe da bollare il tutto come una barzelletta, anche se l’espressione giusta l’ha utilizzato l’agente di mercato Eugenio Ascari: “Il ritorno di Mutu alla Fiorentina? Sarebbe una buffonata”.

    Va bene la nostalgia del bel tempo che fu, del fatto che i successori nel ruolo di fantasista del Fenomeno rumeno non sono mai stati tecnicamente all’altezza di quest’ultimo (uno pensa ad Ilicic e gli viene voglia di riabilitare anche Nicodemo, protagonista in C2) ma a tutto c’è un limite, con la voglia di passato che in Italia fa breccia sempre, anche storicamente parlando. Sarà che ti giri intorno e vedi i giornali pieni di nomi da cartolina associati a grandi squadre e quindi fai di tutto per dare un senso all’ennesima sessione di mercato invernale che più che di riparazione ha il sapore dell’usato più o meno sicuro, ma la Fiorentina di oggi di tutto ha bisogno fuorchè di gente che venga alla corte di Montella per svernare, mettersi alla prova o riscattarsi. La rosa viola, sicuramente incompleta in molti ruoli, per via di passate scelte errate ma soprattutto dei tanti infortuni che l’hanno colpita, ha bisogno di certezze. Quindi perché accontentarsi anche di calciatori quali Diamanti o Gilardino, che hanno già dato a Firenze, e non puntare su operazioni concrete?

    In una sessione di trattative in cui è più facile sbagliare rispetto all’estate, perché hai poco tempo per fare le scelte, e ancora meno per valutare gli acquisti effettuati, chi ha deciso sulla frenesia del momento ha spesso sbagliato. La Fiorentina lanciata verso la qualificazione Champions e nella coppa dalle grandi orecchie, nel gennaio 2010, sbagliò tutti i suoi acquisti, e per giunta si liberò troppo facilmente di ben due capitani (Dainelli e Jorgensen), rovinando quanto di buono aveva fin lì costruito. E allora se la priorità assoluta deve essere svuotare lo spogliatoio gigliato di tutti quegli elementi che vanno considerati come esuberi (e sono tanti, e molti di loro difficilmente piazzabili), per il mercato in entrata meglio non muoversi. Inutile prelevare giocatori per accontentare una piazza che non ha bisogno di essere riscaldata (vedi i quasi 8000 presenti all’allenamento a porte aperte dello scorso 1 gennaio). Meglio aspettare e non ragionare di pancia, sulla fretta di accontentare procuratori amici, simpatizzanti di quel determinato giocatore o la stampa che sempre bisogno di cibarsi di facce nuove. Guai a toccare le certezze fin qui acquisite di un gruppo sano e responsabile, che è patrimonio da conservare rispetto a tante altre realtà in Italia. La proprietà, che comunica sempre poco,male ed in maniera contraddittoria, quando ha ragionato in maniera ponderata, ed ha demandato il lavoro ai propri uomini mercato, ha sempre piazzato colpi importanti e fatto le migliori scelte. Quindi niente scherzi su Mutu ed elementi simili, piuttosto valorizzazione del proprio settore giovanile, e celere rinnovo di contratto di uomini fondamentali quali Savic, Bernardeschi e Babacar per non andare incontro ad altre vicende Neto. 

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