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  • Violamania: tutto quello che ancora non è stato capito

    Violamania: tutto quello che ancora non è stato capito

    Il pareggio ottenuto ieri in casa contro l’Empoli ha fatto perfettamente da specchio alla situazione attuale in casa Fiorentina, mettendo dei punti fermi sulla realtà viola che hanno dei risvolti sia in chiave presente che futura. Ecco i più significativi:
    1)La Fiorentina non ha una rosa da terzo posto. Al netto di infortuni che hanno falcidiato soprattutto in attacco lo spogliatoio diretto da Vincenzo Montella, la qualità calcistica e caratteriale del gruppo gigliato ha messo in evidenza fino ad oggi limiti evidenti testimoniati da una classifica che vede oggi i viola al sesto posto
    2)Il tecnico Vincenzo Montella ha bocciato il calciomercato estivo. Avrebbe voluto due-tre acquisti per elevare la qualità della rosa a sua disposizione e si è ritrovato con sette elementi che lui non ritiene prime scelte. Nelle ultime due gare ha preferito mettere in campo, anche a gara in corso, tutti giocatori arrivati un anno e mezzo fa, escludendo Badelj, Richards, Marin, Kurtic, Brillante, Tatarusanu ed Octavio.
    3)L’allenatore gigliato ha ingaggiato una sua personale battaglia contro parte della proprietà usando le sue scelte di campo per dare dei segnali agli azionisti viola: prima con l’inserimento di Brillante a Roma per far capire la mancanza di centrocampisti a sua disposizione, poi con il mancato utilizzo di Marin, acquisto che Montella non voleva la scorsa estate e che è arrivato anche per i buoni rapporti fra il procuratore del giocatore ed il presidente esecutivo. Un chiaro segnale che il tecnico viola non viene capito nelle sue richieste dirette.
    4) I viola ottengono vittorie e fanno eccellenti prestazioni in trasferta e non vincono in casa dal 29 ottobre scorso perchè la Fiorentina non ha in rosa un giocatore che la possa trascinare caratterialmente parlando e che possa alleviare dalla tensione di dover per forza vincere, o recuperare nel punteggio, quando ciò deve accadere.
    5)La Fiorentina continua a credere che nel calcio esista la rinascenza, come accade alcune volte nella vita reale, e sempre nel mondo lavorativo delle aziende della famiglia Della Valle. Ma il mondo del pallone è diverso e per l’ennesima volta ci si appresta a vivere il tormentone per un rinnovo di un giocatore importante (Neto), con conseguenze di veleni e frasi ad effetto che fanno male all’ambiente: vedi casi Montolivo e Ljajic del passato
    6)Nel club viola ufficialmente il mercato lo fanno i direttori sportivi Daniele Pradè ed Eduardo Macia, ma in realtà si muove sempre poi in prima persona il presidente esecutivo che rappresenta l’azionista di maggioranza. Questa mancanza di chiarezza nei rapporti ha portato la scorsa estate  alla chiusura di un mercato in pesante passivo (una parte del club voleva cedere Cuadrado, un’altra lo ha tenuto solo dopo l’infortunio di Giuseppe Rossi, imputandosi sul prezzo dell’eventuale cessione) e con una rosa da numeri monstre (34 giocatori)
    7)Mario Gomez è in piena crisi psicologica, Giuseppe Rossi non tornerà che ad inizio marzo, due mesi più tardi Bernardeschi e Babacar paga la giovane età (21 anni). Montella a gennaio vorrebbe un attaccante ed un esterno ma prima c’è da sfoltire la rosa, abbassare il monte ingaggi e la Fiorentina ha sempre optato a gennaio per un numero alto di acquisti, piuttosto che puntare su pochi arrivi di qualità.
    8)La Fiorentina non ha senso di appartenenza nel proprio gruppo. Pochi italiani, tanti stranieri, non sentono l’attaccamento per la maglia (tranne rarissime eccezioni, vedi Borja Valero e Pasqual) e manca nettamente un filo rosso che unisca la città, la tifoseria alla squadra, che fa dare qualcosa in più nei momenti negativi ed il distacco fisico dei massimi dirigenti durante la settimana, porta a decisioni lente nella programmazione e a scelte personali dei calciatori che non si vedono a lungo termine a Firenze (vedi recente caso Neto)

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