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  • Violamania:| Una magnifica rottura di scatole

    Violamania:| Una magnifica rottura di scatole

    La gara contro il Torino di ieri pomeriggio dimostra che la Fiorentina, pur dovendo fare a meno di giocatori estremamente importanti in termini di tecnica e personalità quali Pizarro e Jovetic, ha già acquisito un carattere da squadra di vertice. Tanti, troppi gli errori degli uomini di Montella, a cominciare dalla presunzione di essere a prescindere superiori ai granata, che ha fatto giocare con sottoritmo e superficialità gran parte della gara. Alla fine comunque è arrivato un punto che non interrompe la striscia positiva di risultati dei gigliati e consente di poter lavorare ancora con fiducia nella seconda parte del girone d'andata. La sconfitta sarebbe stato un risultato fin troppo penalizzante per i viola, ma è ovvio che alcuni campanelli d'allarme sono suonati, e la conclusione finale è che se la Fiorentina si pavoneggia dei suoi tanti 'piedi buoni' e non aggredisce sempre i propri avversari, rischia di fare delle figuracce.

    Il punto preso all'Olimpico di Torino respinge al mittente le urla che già volteggiavano intorno a Montella alla fine del primo tempo. Quel gol di Cerci poteva rimettere in gioco chi non aspetta altro che un passo falso della Fiorentina per chiedere la testa di chi ha costruito questo progetto di rinnovamento, che prevede forse meno esuberanza nei giocatori ma più professionalità. Si diceva del carattere della squadra viola: alla fine è venuto fuori, insieme a qualche mossa riparatrice del tecnico gigliato. Anche lui, come i suoi giocatori, alcune volte compie scelte un po' troppo azzardate: da bocciare la scelta di schierare titolare come rifinitore offensivo Mati Fernandez, così come la promozione a ruolo di vice Toni di Haris Seferovic, giocatore acerbo, grezzo e totalmente distante da ciò che si richiede ad un attaccante che gioca in serie A.

    La gara di ieri ha confermato però l'alto tasso qualitativo di altri elementi della Fiorentina, da Gonzalo Rodriguez, sempre più regista difensivo dai piedi sopraffini, a Cuadrado, cavallo imbizzarrito che non smette mai di galoppare sulla fascia. Adesso neanche il tempo di assorbire le fatiche contro i granata che c'è subito da pensare alla sfida di Tim Cup contro la Juve Stabia. Il tecnico della squadra campana ha definito la partita 'una rottura di scatole'. Non possono permettersi di fare altrettanto i gigliati, che proprio attraverso questa competizione devono aprirsi una strada per tornare nelle coppe, fosse anche la semplice Europa League. Troppe volte negli ultimi anni i viola hanno sottovalutato il trofeo che li ha già visti protagonisti e vincitori per sei volte, e che li ha portati poi a conquistare una indimenticabile Supercoppa italiana.

    Qualche dirigente, per fortuna oggi più silente del solito, in passato aveva anche detto che vincere la Tim Cup avrebbe portato più perdite che guadagni. La Fiorentina invece non può permettersi di considerarla, soprattutto quest'anno che ha buone seconde linee, una 'rottura di scatole': è anzi una ghiotta occasione per continuare il proprio processo di crescita. Sperando che mercoledì Vincenzo Montella non metta in campo solo riserve, come quelle che hanno deluso e non poco nel test amichevole di dieci giorni fa contro il Montreal Impact, l'auspicio è che i tifosi viola, nonostante la pessima scelta di programmare la gara alle 21, visto che ci avviciniamo all'inverno e le temperature sono sempre più rigide, facciano sentire tutto il proprio calore ad una squadra che lo merita, soprattutto per la voglia che sta mettendo, a prescindere dagli inevitabili errori che fanno parte di qualsiasi processo di crescita di un nuovo percorso tecnico.

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