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  • Jolly Zanetti, ma Gasp esagera

    Jolly Zanetti, ma Gasp esagera

    Ligabue cantava "una vita da mediano", per Javier Zanetti sarebbe più giusto parlare di vita da capitano. Perchè il mediano Pupi l'ha fatto e forse lo farà ancora, ma non è stato l'unico ruolo della sua vita calcistica. 16 anni con la maglia dell'Inter, vissuti tra lacrime, dolori, sacrifici e soddisfazioni, una carriera da highlander con una parola d'ordine: disponibilità. Da quando, nel 1995, è arrivato in Italia dal Banfiled, l'abbiamo visto giocare in tutti i ruoli possibili, portiere escluso. Sempre al servizio degli allenatori, sempre senza battere ciglio. La priorità è sempre stata il bene per la squadra, le esigenze personali sono passate in secondo piano.

    Anche in questa stagione, a 38 anni suonati, Zanetti è pronto a dare il suo contributo, ad essere quel jolly che è sempre stato e che tanto piace a Gasperini per il suo camaleontico 3-4-3. L'ex tecnico del Genoa l'ha provato ovunque, come alternativa in mezzo al campo e sulla fascia e come difensore nel reparto a tre. E qui forse si è spinto un po' troppo: Zanetti  non ha le caratteristiche né tecniche né soprattutto fisiche per giocare da difensore centrale e nella sfida amichevole con l'Olympiacos sono arrivati i primi segnali preoccupanti. Gasperini, complice gli infortuni di Caldirola e Chivu, sembra orientato a schierarlo in quella posizione per la sfida contro il Palermo, un azzardo che potrebbe costare caro.

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