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  • Zenga: 'Ferrero mi mostrava i messaggi dei tifosi Samp che non mi volevano. Finchè c'ero io, le cose andavano bene'

    Zenga: 'Ferrero mi mostrava i messaggi dei tifosi Samp che non mi volevano. Finchè c'ero io, le cose andavano bene'

    Walter Zenga, ex allenatore della Sampdoria, parla ai microfoni di Radio Uno: "Giudico il caso Totti dal punto di vista dell'allenatore. Spalletti è stato chiaro e sintetico e ha fatto capire il suo pensiero. È chiaro, il fatto che il discorso sia relativo al capitano amplifica le cose". 

    "La Sampdoria? Non è detto che con me in panchina saremmo andati in Europa League - prosegue Zenga -, ma mi era stato chiesto di valorizzare i giovani e di stare nella parte sinistra della classifica, e finché sono stato a Genova ero in piena linea con gli obiettivi. Ho letto un'intervista di Osti che diceva che la scelta di Montella era stata dettata dal fatto che la società voleva divertirsi attraverso il gioco. Non ho niente contro Montella, sia chiaro. L'errore mio è stato quello di non far presente alla società il fatto che nonostante avessimo iniziato il ritiro il 1 luglio la rosa non era al completo. Il presidente mi ha sempre fatto vedere sul suo telefonino come il pubblico non mi volesse sulla panchina della Sampdoria. L'esonero per giusta causa non è assolutamente vero, il mio viaggio a Dubai era stato stabilito insieme al presidente. Non mi auguro assolutamente che la Sampdoria vada in Serie B, non sputo nel piatto dove ho mangiato. I blucerchiati hanno il coltello dalla parte del manico perché dovranno giocare le gare fondamentali per la salvezza in casa. Cassano? Non avevo avvallato il suo acquisto, ma poi è arrivato lo stesso. Il problema è che è entrato in forma a novembre, non ho potuto contare su di lui. Il mercato estivo? Ho cercato di convincere sia Soriano che Eder a restare e ci sono riuscito".

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