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  • Juve, per Rugani è l'ora di giocare duro: l'alternativa è il fallimento

    Juve, per Rugani è l'ora di giocare duro: l'alternativa è il fallimento

    • Gianluca Minchiotti
    La stagione 2017-18, comunque vada, sarà decisiva per la carriera di Daniele Rugani nella Juventus. Dopo due anni di apprendistato alle spalle della BBC, la partenza di Bonucci apre nuovi scenari per il classe 1994 di Lucca. Che ora ha solo due alternative: o diventa titolare fisso della difesa bianconera, oppure è destinato ad andarsene. La terza strada sarebbe quella di accontentarsi di fare vita da comprimario. 

    BASTA SCUSE - In mezzo a Chiellini (33 anni ad agosto), Barzagli (36 anni) e Benatia (30 anni e qualche acciacco di troppo), Rugani ha la grande occasione per dimostrare di essere davvero un titolare da Juve, in attesa dell'arrivo, fra un anno, di Caldara. "A volte gioca troppo di fino, invece deve imparare che quando fa un intervento si deve sentire un rumore da far tremare lo stadio", disse di lui Massimiliano Allegri all'inizio dell'avventura dell'ex Empoli a Torino. Perfetto per la difesa a quattro (e Sarri infatti lo avrebbe voluto con sé anche al Napoli), Rugani quest'anno avrà quindi a disposizione in via definitiva anche la veste tattica che meglio gli si addice. Non ci sono più scuse, quindi: l'età è giusta, la concorrenza  diminuita, la chiave tattica è quella migliore. Per l'ormai ex giovane Rugani, è arrivato il momento di giocare duro.

    IL QUADRO CAMBIA SE... - Il quadro ovviamente cambiarebbe se la Juventus decidesse di acquistare un big in difesa (un Manolas ad esempio), ma al momento non sembra che Marotta e Paratici vogliano spingere in questa direzione. Eliminato il modulo a tre, per giocare con due centrali quattro giocatori bastano. L'idea, ad oggi, è questa. Se poi la dirigenza della Juve, e Allegri, cambiassero idea, anche per Rugani le cose muterebbero nuovamente. E la strada della bocciatura (a quel punto quasi definitiva), sarebbe dietro l'angolo. 

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