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1969, il 'Moon day' in musica: la nuova luna del Milan sarà Modric?

1969, il 'Moon day' in musica: la nuova luna del Milan sarà Modric?

  • Vanni Paleari
“E’ il 20 luglio del ’69: sto sulla Luna” canta Achille Lauro nell’ultimo singolo estratto dal suo 1969, un album che raccoglie in veste pop rock una serie di avvenimenti e personaggi simbolo di un anno di svolta per l’intera umanità.

Anno in cui, nel calcio, Pelè mette a segno il millesimo gol della sua carriera (su rigore contro il Vasco da Gama, al Maracana) e il capitano del Milan Gianni Rivera vince il Pallone d’oro (primo italiano non oriundo della storia a riuscirci). Anno in cui, nella musica, i Beatles si esibiscono per l’ultima volta dal vivo nel celebre Rooftop Concert sul tetto della Apple, John Lennon sposa Yoko Ono e la cultura hippie si prende tre indimenticabili giorni di pace, amore e musica al Festival di Woodstock.

Un anno di rivoluzione globale che viene celebrato oggi, a distanza di 50 anni, in un’epoca decisamente meno ispirata, in cui Woodstock 50 (il concerto celebrativo che dovrebbe svolgersi dal 16 al 18 agosto) rischia l’annullamento dopo un cambio di location, qualche defezione nella line up e pochi biglietti venduti e il Milan sogna un altro Pallone d’oro, Luka Modric, per una stagione che si presenta per l’ennesima volta lontana dagli sfarzi vissuti in passato.

A fare da trait d’union rimane la Luna, che con le sue fasi rappresenta ancora il simbolo e la metafora di vita, sogni, speranza e rivalsa. Luna che, il 20 luglio 1969, è stata esplorata per la prima volta con il “piccolo passo per l’uomo e grande balzo per l’umanità” di Neil Armstrong e dell’equipaggio dell’Apollo 11, sempre che non si dia credito alle teorie del complotto lunare, e che rimane da sempre fonte di ispirazione per canzoni o album musicali.

In questo “Moon Day” vogliamo perciò celebrare la luna in musica.

A partire da Blue Moon, brano diventato celebre anche nel mondo del calcio in quanto inno dei tifosi del Manchester City, che è stato reso celebre soprattutto dalle versioni di Frank Sinatra, Elvis Presley e Billie Holiday.

Tra gli album come non citare il capolavoro dei Pink Floyd, The Dark Side Of The Moon, favoloso concept filosofico che esplora l’irrazionalità dell’animo umano e l’alienazione, o il ritorno alle chitarre acustiche da parte di Neil Young in Harvest Moon.

O ancora la “luna rosa” di Nick Drake che, nel 1972, due anni prima della sua prematura scomparsa, regalò all’umanità un ultimo capolavoro registrato quasi completamente in presa diretta (Pink Moon, appunto) e il più recente Who Built The Moon?, il terzo album di Noel Gallagher con i suoi High Flying Birds, il primo in cui il cantautore di Manchester provò a distaccarsi dalle sonorità Oasis.

Tra le canzoni spiccano, invece, Fly me to the Moon di Frank Sinatra, Yellow Moon dei Pearl Jam, Worried Moon di Chris Cornell, More like the Moon dei Wilco e, dulcis in fundo, la splendida Space Oddity di David Bowie, che non parla direttamente della Luna ma che, uscita qualche giorno prima dell’allunaggio, ha rappresentato la colonna sonora ideale per la missione Apollo 11.

Anche in Italia la luna è stata spesso fonte di ispirazione per brani che hanno fatto la storia della nostra musica: basti pensare, ad esempio, a Guarda che luna di Fred Buscaglione, L’ultima luna di Lucio Dalla, E la Luna bussò di Loredana Bertè, Dillo alla Luna di Vasco Rossi e le più recenti Vengo dalla Luna di Caparezza, Sparare alla Luna di Salmo e La luna e la gatta di Jovanotti, Calcutta e Tommaso Paradiso insieme da Takagi e Ketra.
 

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