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  • A Vicenza l'ultimo saluto a Paolo Rossi: i campioni del mondo dell'82 portano la bara in chiesa FOTO e VIDEO

    A Vicenza l'ultimo saluto a Paolo Rossi: i campioni del mondo dell'82 portano la bara in chiesa FOTO e VIDEO

    Tanti protagonisti del mondo del calcio di oggi, ma soprattutto di ieri, di quelli che, oltre a compagni di squadra o avversari, erano soprattutto amici. E poi la gente comune, la sua Vicenza, nella quale si era rivelato come calciatore al grande pubblico. Tutti stretti nel dolore per l'ultimo saluto a Paolo Rossi e per provare a confortare la moglie Federica e i figli Alessandro, Sofia Elena e Maria Vittoria.

    A portare la bara (su cui il presidente della FIGC Gravina ha posto la maglia della Nazionale) all'interno del Duomo c'erano i campioni del Mondo del 1982, quelli che con Pablito hanno scritto una pagina indelebile di storia del nostro calcio: gli amici fraterni Cabrini e Tardelli in prima fila e insieme a loro Antognoni e Collovati. E poi Bergomi, Franco Baresi, Maldini, Bruno Conti, Causio, Galderisi, Bettega, Roberto Baggio tra quelli che non hanno voluto mancare in questa occasione.



    Tra coloro che hanno voluto lasciare un ultimo ricordo, un'ultima testimonianza su Paolo Rossi c'era anche Alessandro Altobelli: "Paolo era il più grande di tutti, oltre che il più forte attaccante di tutti i tempi. Di quel gruppo era un simbolo non solo in campo ma anche fuori e anche una volta lasciato il calcio. Eravamo entrambi attaccanti, ma lui era molto più forte di me. Ho sempre cercato di copiare quello che faceva, ma le sue erano qualità naturali e imitarlo impossibile. Era sempre al posto giusto nel momento giusto, arrivava sempre prima. A chi vuole giocare a calcio consiglio di vedere chi era Paolo Rossi, la sua grande professionalità".

    Anche il direttore tecnico del Milan Paolo Maldini ha preso la parola all'esterno del Duomo di Vicenza: "La morte di Paolo mi ha colpito perché non sapevo della sua malattia e quindi è stato un fulmine a ciel sereno. Lui ha rappresentato il calcio italiano, non ha uguali in assoluto. Paolo Rossi era solo lui e io ho avuto la fortuna di giocarci insieme al Milan, lui a fine carriera e io giovanissimo".



    Tra le persone che hanno preso la parola per ricordare Rossi prima dell'omelia, il grande amico Antonio Cabrini: "Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico e un fratello. Insieme abbiamo combattuto, vinto e a volte perso, sempre rialzandoci anche davanti alle delusioni. Siamo stati parte di un gruppo, quel gruppo, il nostro gruppo. Non pensavo ti saresti allontanato così presto, ma che avremmo camminato ancora tanto insieme. Già mi manchi, le tue parole di conforto, le tue battute e i tuoi stupidi scherzi. Le tue improvvisate e il tuo sorriso. Mi manca proprio tutto di te, oggi voglio ringraziarti perché se sono quello che sono lo devo anche al meraviglioso amico che sei stato. Io non ti lascerò mai, ma tu stai vicino a tutti noi, come io starò vicino a Federica e ai tuoi figli. Ma tu resta vicino a me".



    Tra i più commossi e colpiti dalla morte di Rossi, l'ex difensore della Nazionale Fulvio Collovati: "Quando alle 3 di notte è arrivato quel messaggio dalla moglie di Paolo non volevo crederci, mi si è spezzato il cuore. Era un amico, un fratello. Sempre solare, era capace di alzare il Pallone d'Oro e il giorno dopo prendere un caffé con ognuno di noi, era di una semplicità disarmante".

    Poco dopo le ore 18 il feretro di Paolo Rossi è arrivato al cimitero monumentale di Perugia. Presenti il sindaco Andrea Romizi con gli assessori Luca Merli e Clara Pastorelli, alcuni tifosi e la moglie Federica Cappelletti. Domenica mattina alle ore 9 l'ultimo saluto da parte dell'amministrazione comunale e del Perugia Calcio allo stadio Renato Curi in una cerimonia strettamente riservata. ​

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