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  • Adani a CM: 'Vergara fortissimo, che colpo Cirigliano! Botta, Bernard, Silva...'

    Adani a CM: 'Vergara fortissimo, che colpo Cirigliano! Botta, Bernard, Silva...'

    • Matteo Palmigiano
    Nella notte di mercoledì 17 luglio si è giocata la finale di andata di Copa Libertadores tra Olimpia Asuncion e Atletico Mineiro, conclusasi sul punteggio di 2-0 in favore dei paraguaiani. Calciomercato.com ha intervistato in esclusiva Daniele Adani, ex giocatore di Brescia, Fiorentina e Inter, ora commentatore tecnico di Sky Sport e grande esperto di calcio sudamericano. È stata una bella occasione per parlare di una delle competizioni più affascinanti del calcio mondiale e di alcuni talenti che presto potremo ammirare in Italia:
     
    Partiamo con la finale di andata di Copa Libertadores. Il risultato rispecchia l'andamento della partita?
    "Penso proprio di sì, l'Olimpia ha fatto una grande partita. I paraguaiani ci avevano abituato a match impostati sulla grinta e la fisicità. Questa volta invece hanno proposto un bel calcio, non rinunciando mai a costruire. L'allenatore Almeida è stato coraggioso ad inserire una punta sul'1-0 e alla fine è stato premiato. Il doppio vantaggio è meritato".
     
    La partita è ancora aperta per il ritorno?
    "Sì, anche se l'Atletico Mineiro sarà costretto a fare l'impresa. Se fosse finita solo 1-0 sarebbe stata molto dura per l'Olimpia, visto che i brasiliani a Belo Horizonte sono sempre sospinti da un grande pubblico. I gol da recuperare però sono 2 e, dato che l'Atletico ha sempre subito una rete in casa a parte nella semifinale contro il Newell's Old Boys, sarà davvero dura per Ronaldinho e compagni.
     
    Secondo lei sono arrivate in finale le squadre più forti?
    "Senz'altro il Newell's del Tata Martino, sul piano del calcio giocato, ha fatto vedere ottime cose, ma Olimpia e Atletico Mineiro non sono lì per caso. Credo sia una finale di primo livello tra due grandi club".
     
    Tra i giocatori dell'Olimpia - già vincitrice di 3 Cope Libertadores - chi vedrebbe bene nel campionato italiano?
    "Segnalo l'uomo che ha sbloccato le marcature nella finale di andata: Alejandro Silva. È un giocatore in grado di ricoprire molti ruoli, può fare il laterale di difesa ma anche l'incursore di centrocampo. Lo vedrei molto bene da esterno in un 3-5-2. È ancora giovane (23) e ha gamba, un ragazzo da tenere d'occhio".
     
    Passiamo all'Atletico Mineiro. Crede che Bernard possa diventare un grande giocatore?
    "Sicuramente, perchè, oltre ad avere un talento da invidiare, possiede anche tanta energia e grinta. Questa è una componente molto importante per un ragazzo così giovane (20). La qualità e l'intensità delle sue giocate gli permetteranno di percorrere una grande carriera".
     
    E Ronaldinho? Scolari lo convocherà per i Mondiali del 2014 in Brasile?
    "Credo di no. Anche se si dovesse ripetere sui livelli di questa stagione, sembra non esserci più posto per lui. Il ct verdeoro chiede grande dinamicità ai suoi giocatori. Ronaldinho è un fenomeno, ma non può più garantire i ritmi di qualche anno fa".
     
    Secondo lei qual è stata la più grande delusione di questa Libertadores?
    "Ne cito due: Fluminense e San Paolo. Specialmente il Flu, anche se sulla sua strada ha incontrato un grande Olimpia".
     
    Nella competizione si è messo in mostra un altro giocatore: Ignacio Scocco. È pronto a tornare in Europa?
    "L'attaccante del Newell's Old Boys ha disputato la migliore stagione della sua carriera. Un giocatore che fa gol in tutti i modi, pure su punzione, e ti offre tante soluzioni tattiche grazie alla sua duttilità. Non ritengo possa giocare in un grande club europeo, ma sicuramente potrebbe essere molto utile ad una squadra di medio livello".
     
    Manca solo l'ufficialità per Ruben Botta all'Inter.
    "Un buon acquisto, prima di farsi male l'argentino stava vivendo un grande momento sia a livello personale sia con il Tigre. Se è adatto al modulo di Mazzarri? In un 3-4-1-2 può agire da trequartista, mentre nel 3-5-2 dovrebbe fare la seconda punta".
     
    È stato un errore per i nerazzurri lasciarsi scappare Paulinho?
    "L'Inter ha sbagliato a non acquistare il giocatore un anno fa, quanto costava 6-7 milioni di euro. Dopo una Libertadores e una Coppa Intercontinentale da protagonista, senza contare la Confederations Cup, il prezzo del brasiliano è chiaramente lievitato ed è diventato fuori mercato".
     
    Da quale calciatore sudamericano, che presto vedremo in Serie A, si aspetta di più?
    "Personalmente non vedo l'ora di vedere all'opera Ezequiel Cirigliano. L'Hellas Verona ha fatto veramente un grande colpo. È stato uno punti fermi di tutte le selezioni giovanili dell'Argentina, è un predestinato".
     
    Parliamo un po' del Mondiale Under 20. Tra le sudamericane sicuramente ha brillato l'Uruguay di Nico Lopez (Udinese) e Laxalt (Inter), sconfitto in finale dalla Francia.
    "Nico Lopez è un giocatore dal valore indiscutibile. Il passaggio all'Udinese gli farà bene, ha bisogno di giocare con i grandi. Per quanto riguarda Laxalt, è un giocatore molto europeo, una mezzala molto utile tatticamente capace di giocare anche da esterno sinistro. La tecnica non è il suo punto forte ma non è questo che gli si chiede in partita. Tra gli uruguaiani cito anche De Arrascaeta, Bueno, Avenatti e Cristoforo. L'ultimo, in particolare mi piace moltissimo, ha grandi doti da leader del centrocampo. È un '93 e conta già 60-70 partite con la prima squadra del Penarol".
     
    Chiudiamo con la Colombia di Perea (Lazio) e Vergara (Milan).
    "Perea mi ha un po' deluso dal punto di vista dell'atteggiamento. Ha le qualità per fare bene, deve solo crescere. Inoltre era chiuso da John Cordoba, attaccante da monitorare. Vergara invece mi ha davvero stupito in positivo. Può diventare uno dei difensori più forti d'Europa. Alcune sue uscite palla al piede mi hanno ricordato il primo Lucio".
     
    Non dimentichiamoci di Juan Fernando Quintero, appena passato dal Pescara al Porto.
    "Quintero è fortissimo. Paradossalmente può far meglio in un grande club come il Porto rispetto ad una realtà più piccola come Pescara. Il colombiano ha bisogno di giocare con giocatori di primo livello per mettere in mostra tutta la sua classe".

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