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  • Alfredo Cospito ha dichiarato di aver interrotto lo sciopero della fame

    Alfredo Cospito ha dichiarato di aver interrotto lo sciopero della fame

    • Carlo Coppotelli
      Carlo Coppotelli
    Alfredo Cospito ha deciso di sospendere lo sciopero della fame. L’interruzione avviene dopo quasi sei mesi di digiuno. L’anarchico, posto in regime di reclusione 41-bis dal 5 maggio 2022, aveva iniziato lo sciopero della fame il 20 ottobre dello scorso anno, in protesta contro le condizioni del “carcere duro”. La comunicazione arriva circa 24 ore dopo che la Corte costituzionale aveva lasciato spazio ad una possibile riduzione della pena. Ieri la Consulta ha fatto cadere la norma che obbligava la Corte d’Assise d’appello di Torino a punire Cospito necessariamente con l’ergastolo, per l’attentato alla scuola degli allievi dei carabinieri di Fossano. Stando alla Corte costituzionale, ora spetterà al giudice “valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva”. 

    Dichiaro di interrompere lo sciopero della fame”. Così ha scritto Cospito in un modulo prestampato a disposizione dei detenuti, avvisando della sua scelta i vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, del carcere di Opera e del Tribunale di Sorveglianza di Milano. L’anarchico attualmente resta ricoverato all’interno del reparto di medicina penitenziaria dell’Ospedale San Paolo di Milano. La sua alimentazione verrà normalizzata in maniera graduale, sotto il controllo dei medici.

    Da quanto emerso, nelle scorse settimane Cospito aveva già iniziato ad alleggerire il regime di digiuno al quale aveva deciso di sottoporsi. Ultimamente aveva iniziato ad integrare la sua alimentazione con multivitaminici, parmigiano, latte, pastina in brodo, tè, caffè d’orzo e integratori. Questo è avvenuto dopo che Cospito, in seguito ai sei mesi di digiuno, era dimagrito di 50 kg e dopo il presentarsi di vari problemi neurologici e cardiaci. Nella giornata di ieri, il suo avvocato Flavio Rossi Albertini ha commentato così la salute del suo assistito ai giornalisti: “Non si alimenta come fanno le persone, con pasta, pesce e carne, da 180 giorni. Non avremmo mai pensato che sarebbe giunto vivo al 18 aprile. Ma ha perso la capacità di deambulare e 50 chili di peso”.

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