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  • Alla scoperta di Mount, il pupillo di Lampard che ha riscritto la storia del Chelsea

    Alla scoperta di Mount, il pupillo di Lampard che ha riscritto la storia del Chelsea

    • Francesco Guerrieri
    “Voglio arrivare in prima squadra col Chelsea”. Mason Mount rispondeva così quando gli mettevano sul tavolo le tante offerte che arrivavano da tutta Europa. Detto, fatto: prima il debutto in Premier all’Old Trafford, poi il primo gol, nel pareggio di ieri contro il Leicester: ruba palla a Ndidi al limite dell’area e con un destro a incrociare infila Schmeichel. Unico inglese in campo tra i titolari: era dal 1996 che nel Chelsea un giocatore inglese non segnava con un allenatore della stessa nazionalità in panchina (Dennis Wise l’ultimo, con Glenn Hoddle tecnico).

    Frank Lampard se n’è innamorato fin dall’anno scorso, quando insieme nel Derby County hanno sfiorato la promozione in Premier League. Tra le richieste dell’allenatore ai dirigenti Blues c’era quella di non far partire Mason, che l’anno scorso in Championship ha totalizzato otto gol e cinque assist. Il club non  solo lo ha tolto dal mercato, ma gli ha anche rinnovato il contratto fino al 2024. Segno che su questo ragazzino classe ‘99 il Chesea ci punta forte. Lui come Tammy Abraham (‘97) e Fikayo Tomori (‘97 anche lui), figli di un Academy che nel 2015-16 ha vinto la Youth League per la seconda volta di fila. 
    LA SCELTA - Idee chiare fin da piccolo per Mount, che a sei anni è entrato nel settore giovanile del Chelsea rifiutando il Portsmouth. All’inizio si allenava sia da una parte che dall’altra, poi ha preso una decisione: “Il livello del Chelsea era incredibile, sapevamo che c’era la possibilità di fare tornei in giro per l’Europa” spiega papà Tony, ex allenatore di Havant Town e Newport. Questione di prestigio e ambizione. Determinazione, soprattutto. Quando gli dissero che negli ultimi 20 anni l’unico giocatore del settore giovanile ad arrivare in prima squadra è stato John Terry lui rispose: “Io sarò il prossimo”. Quasi si mettevano a ridere. "Un sogno segnare all'esordio allo Stamford Bridge" ha detto nel post partita di ieri.

    IN OLANDA - Lui che quello stadio l'ha sempre visto da vicino, giocando sotto età in ogni squadra giovanile fino al prestito al Vitesse, club satellite del Chelsea col quale nel 2017-18 ha totalizzato 39 presenze e 13 reti con una finestra aperta sull'Europa League (uno dei migliori quando affrontò la Lazio). Mezz’ala o trequartista per lui non fa differenza, sterza, inventa e segna. Ieri la prima rete in Premier League, ora Mount non vuole più fermarsi.

    @francGuerrieri
     

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