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  • Allegri mai così al centro della Juve: è l'uomo giusto per tirarla fuori dalla burrasca

    Allegri mai così al centro della Juve: è l'uomo giusto per tirarla fuori dalla burrasca

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    "Massimiliano Allegri rimane il punto di riferimento di tutta l’area sportiva e noi contiamo su di lui". Parole, convinte e non di circostanza, di John Elkann, che il tecnico bianconero ha subito ringraziato "per la fiducia e la vicinanza del maggiore azionista del club". Rilette a freddo, dopo quello che tutti hanno definito "un terremoto societario", sono frasi che indicano la ripartenza della Juventus, intesa come squadra. Nell’incertezza sul futuro di Andrea Agnelli, e degli altri componenti del consiglio di amministrazione, rimane infatti una base importante al di sopra di qualsiasi sospetto, e cioè il ruolo di Allegri.

    Fin troppo criticato all’inizio della stagione, il tecnico bianconero ha già dimostrato prima della sosta del campionato di essere capace di rilanciare la squadra. Sei vittorie consecutive, senza subire gol, dall’1-0 al Torino al 3-0 alla Lazio, hanno riportato la Juventus in piena zona Champions, ancora a meno 10 punti dal Napoli, ma al terzo posto a meno 2 dal Milan campione d’Italia, con la prospettiva di far paura a tutti da gennaio in poi. E’ vero che Vlahovic non ha fornito segnali incoraggianti al Mondiale, bloccato dai suoi problemi fisici, ma al di là delle condizioni in cui torneranno i sette giocatori prestati alle rispettive nazionali in Qatar, è lecito chiedersi come reagirà sul campo la Juventus dopo questo traumatico ribaltone societario.

    Nessuno può sapere se, e quanto, Bonucci e compagni ne risentiranno, ma nel dubbio una cosa è certa. Conoscendo il grande carattere e l’esperienza di Allegri, sarà lui, ancora più di prima, il leader e il punto di riferimento, proprio come ha detto Elkann, per i giocatori e per la nuova società. E proprio perché sono in molti a immaginare, o addirittura a sperare, che la Juventus paghi a livello psicologico, e di conseguenza tecnico, tutto quello che è successo ai vertici del club, Allegri ripartirà con un alibi forte. Nel caso in cui la squadra scivolasse di nuovo in classifica, abbandonando il sogno di una clamorosa rimonta per lo scudetto, tutti comprenderebbero la ragione extracalcistica. Proprio da qui, però, ripartirà Allegri per motivare i giocatori, cercando di isolarli dall’ambiente esterno e anzi chiedendo a tutti una reazione d’orgoglio. “Noi dobbiamo vincere in campo, perché questo è il nostro dovere e questo ci chiedono i nostri tifosi”. Parola più, parola meno, immaginiamo che sarà questo il discorso che Allegri farà alla squadra.

    Indirettamente, così, sarà il primo ad avere più da guadagnare che da perdere e anche per questo potrà lavorare nel modo migliore. Uno come lui, abituato a navigare tra le difficoltà e le polemiche, non si lascerà sicuramente condizionare da niente e da nessuno e proprio grazie al suo carattere di uomo di mare sarà il timoniere ideale in una situazione tutt’altro che ideale. Perché se non fosse così, John Elkann si sarebbe risparmiato quelle parole su Allegri, mai come ora leader e punto di riferimento di una nuova Juventus. 

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