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  • Ancora Allegri vs Adani: duello di fioretto, ecco quello che si sono detti

    Ancora Allegri vs Adani: duello di fioretto, ecco quello che si sono detti

    Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport al termine della partita pareggiata per 1-1 con il Torino. Il tecnico bianconero ha inizialmente commentato il derby, prima di tornare a dialogare, dopo il diverbio della scorsa settimana, con Lele Adani.

    SULLA SCONFITTA EVITATA - "Sarebbe stata sconfitta immeritata, la squadra ha fatto una buona partita, abbiamo sbagliato qualche pallone di troppo. Devo fare i complimenti ai ragazzi che stanno facendo un'annata straordinaria. Domenica a Roma giocheremo un'altra bellissima partita con una squadra che lotta per la Champions, speriamo di recuperare qualcuno".

    SU CANCELO - "Deve migliorare in fase difensiva, ma oggi ha fatto una buona partita come tutti. Kean ha fatto una buona partita, i giovani sono bravi, devono migliorare e fare esperienza".

    SUL GRANDE TORINO -  "Il Grande Torino ha rappresentato la storia del calcio. Domani bisogna commemorare questa tragedia che rimane sempre nel cuore e nella testa di tutti".

    IL CONFRONTO CON ADANI - Dopo aver parlato della partita con il Torino, è iniziato il dialogo con Adani, con il quale Allegri si era scontrato la scorsa settimana al termine di Inter-Juventus. Un botta e risposta in cui i due hanno riproposto le loro posizioni, evidenziando due modi di vedere il calcio distanti.

    ALLEGRI - "Mi spiace per sabato, parlo perchè non è tutto da buttare. Da tempo si parla di rivoluzioni di gioco, ma non va buttato quanto insegnato dai vecchi. Parlo per i ragazzi che vogliono allenare, è un mestiere difficile e non dipende da quanto scritto o visto. Bisogna tornare indietro al calcio meno evoluto, serve sensibilità e percezione dei momenti della stagione. Altrimenti tutti possono farlo. Ci tengo a dirlo perchè sennò diventa tutto scientifico e non è così. Vengo criticato giustamente, però dico quello che mi hanno insegnato. I principali attori sono i giocatori, noi allenatori dobbiamo metterli in condizione per far bene. Ora spiego: al Milan vinsi con i tre mediani perchè in quel momento servivano tre mediani. Devo fare i risultati, domattina al bar a Livorno diranno che non capisco niente, ma ci sta. Io credo che in Italia bisogna tornare alla formazione in generale. Il gol di oggi preso è imprevedibile, i dati sono fissati e ci sono ma vanno spiegati. A Madrid abbiamo vinto 3-1 con il 38% del possesso palla, con l'Ajax abbiamo perso avendo il 54%. Ricordo un Milan-Barcellona vinto con il 30% di possesso. Le partite non si vincono con i numeri ma costruendo durante l'anno. I nuovi allenatori devono capire, sono cresciuto guardando i vecchi. Poi si può discutere. Per me oggi è stata una buona partita, per altri è stata brutta, va bene. Anche le sostituzioni le faccio in base al momento della partita, non tolgo necessariamente il peggiore in campo. Volevo chiarire, mi spiace per quel che è successo sabato. Sono venuto, come andai dalle televisioni anche quando mi esonerarono al Milan. Bisogna accettare anche le cose negative e lavoriamo per questo. Ho visto un servizio dove si estremizza tutto, l'Ajax firmava autografi e tutto bello, ma hanno vinto ed è più facile. Devo valutare i miglioramenti dei singoli e ora ho fatto debuttare moltissimi dalla Primavera in carriera. Ho piacere quando i giocatori migliorano. Quando uno non migliora dico che alla società che più di questo non può fare".

    ADANI - "Massimilano dà la sua esperienza. Chiedo: cosa può fare un allenatore come te per far essere la propria squadra più propositiva?".

    ALLEGRI - "Quest'anno ci sono tre partite emblematiche: Valencia, Manchester United e Atletico in casa. La migliore per me è quella con il Manchester United ma nessuno se la ricorda perché abbiamo perso. Tutto va racchiuso in un contesto. Innanzitutto io ho avuto la fortuna di allenare Milan e Juventus. Sono due società con due DNA diversi e i contesti sono completamente diversi e quindi è inutile andare a scimmiottare quanto fa il Barcellona o il Bayern. Il Bayern ha il modo di giocare con il DNA tedesco e non potrà mai scimmiottare il Barcellona. Questo è l'errore che facciamo noi in Italia, di scimmiottare ".

    ADANI: "Mi interessa il suo parere sulla sconfitta del Liverpool, dal punto di vista della prestazione".

    ALLEGRI - "Ci sono giocatori di livello e ci sono le categorie in tutte le cose. E' molto semplice. Il Liverpool ha avuto 4 palle gol, il Barcellona 3 e ha fatto 3 gol. Perché il Barcellona ha giocatori di livello più alto, e lo dissi già a ottobre che era favorito per la Champions. Ci sono certi giocatori che fanno la differenza. Fino al 78' il Liverpool ha fatto una bella partita, ma negli ultimi 12 minuti il Liverpool poteva prendere 5 gol, non hanno tenuto a livello caratteriale. A noi è successo contro l'Ajax dopo l'1-1.  In quel momento, dall'esterno a vedere le facce dei giocatori, non hanno tenuto a livello caratteriale una semifinale di Champions, cosa che a noi è successo in casa contro l'Ajax sull'1-1. Ci sono squadre abituate a vincere Champions e giocare queste partite con giocatori di spessore diverso, per quelle situazioni lì. Io dico che in un chilometro ci camminano e ci corrono tutti, in 900 metri ci corrono tutti, negli ultimi 100 metri ci corrono in pochi".

    ADANI - "La partita che ha fatto il Liverpool con il Barcellona però è diversa rispetto a quella fatta da voi con l'Ajax".

    ALLEGRI - "Con l'Ajax abbiamo preso il primo tiro al 37'. Dopo il gol abbiamo avuto difficoltà. A fine primo tempo c'era un timore di perdere la partita più grosso di quello che doveva essere. Invece dovevamo rimanere in totale serenità. Non sono giustificazioni, dopo si poteva far meglio. Oggi dopo l'1-1 abbiamo avuto dieci minuti per vincere la partita e abbiamo accelerato il modo di portare palla. Con l'Ajax nel secondo tempo alla prima palla sbagliata di Pjanic loro sono andati davanti al portiere e così alla seconda. Lì abbiamo perso sicurezza. La Champions, da quando sono arrivato, è sempre stata un obiettivo come il campionato, la Coppa Italia o la Supercoppa se vinciamo il campionato. Ed è difficile da vincere".

    ADANI - "Ci sono tanti modi di fare il mestiere dell'allenatore".

    ALLEGRI - "C'è un dato di fatto però: quelli che vincono sono pochi. Anche lì ci sono categorie. Si vince in tanti modi ma bisogna che me li tiri fuori. Abbiamo portato a casa cinque scudetti, abbiamo giocato due finali di Champions che si sia giocato sempre male no, però dopo capisco che ci sono le mode. Ricordate che gli allenatori che vincono sono pochi, giocatori che vincono sono pochi, quelli che retrocedono sono gli stessi che non vincono mai. Quelle sono le categorie. Il calcio non è una scienza esatta, è arte". 
     

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