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    Annuncio al campionato: la Juve è un'altra squadra. E Allegri punta sui giovani

    Annuncio al campionato: la Juve è un'altra squadra. E Allegri punta sui giovani

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Meglio evitare altri ritardi. Erano già scattate Napoli e Inter, e anche Fiorentina e Atalanta, meglio rispondere subito e la Juve l’ha fatto nel modo migliore, col 3-0 di Udine, con una partita giocata da nuova Juve, una squadra con una nuova mentalità rispetto alla stagione scorsa. Oltre a Rabiot hanno segnato Chiesa e Vlahovic, altra risposta immediata a Osimhen e Lautaro Martinez. Ma oltre alla coppia ex Fiorentina, oltre al cambiamento di mentalità (che andrà verificato nelle prossime gare), la Juve ha mostrato anche un altro fattore che, inquadrato in una stagione di nuovo entusiasmo, può dare ottimi risultati: i giovani. A Udine sono stati schierati da Allegri tre 23enni, (Cambiaso, Vlahovic e Weah), un 22enne (Fagioli), due 20enni (Iling-Junior e Miretti) e un 18enne (Yildiz). Insomma, per la squadra di Max un debutto assai convincente (250 vittorie con la Juve, secondo posto in questa classifica dietro a Trapattoni), per quella di Sottil no. All’Udinese è mancata la qualità che si è rivista solo nella ripresa quando è entrato Samardzic.

    SUBITO JUVE - Meno di due minuti e la Juventus era già davanti. Errore del basco Zarraga su pressing di Rabiot nella metà campo friulana, scatto di Vlahovic, assist del serbo per Chiesa, botta di destro fra le gambe di Bijol e palla nell’angolino. E’ sembrata subito un’altra Juve rispetto alla stagione scorsa, più cattiva, più aggressiva, più decisa, più convinta e soprattutto più convincente. Probabilmente l’Udinese non se l’aspettava così e ha sofferto fin dall’inizio la nuova vivace versione juventina. Ha sofferto soprattutto la potenza di Federico Chiesa, a tratti imprendibile, scatenato dopo il primo gol.

    CHIESA E VLAHOVIC - La Juventus ha tenuto alto il ritmo (anche questo, quante volte accadeva nella scorsa stagione?) ed è arrivata al raddoppio su calcio di rigore dopo un tiro-cross di Alex Sandro toccato con la mano da Ebosele. Dal dischetto il sinistro di Dusan Vlahovic. Era il 20', la coppia ex viola aveva spinto la Juve verso il primo successo del campionato. L’Udinese ha trovato difficoltà a organizzare la sua reazione. Ci hanno provato Walace con i lanci verso Beto (erano sportellate con Bremer) e Thauvin (che ha chiesto un rigore per un contatto con Rabiot) legando il centrocampo al centravanti.

    UN PO’ DI UDINESE - Intorno alla mezz’ora la Juve ha rallentato un po’ e la squadra di Sottil ha provato a rientrare in partita con una serie di conclusioni dalla distanza. Quella più pericolosa, di Thauvin, è stata deviata in angolo non senza problemi da Szczesny. Ma quando l’Udinese ha pensato di avere almeno indotto la Juve a cambiare atteggiamento spingendola indietro, ecco un’altra fiammata dei bianconeri. Azione davvero bella: Danilo ha lanciato Weah (fino a quel momento piuttosto timido) sulla fascia destra, controllo e cross dell’americano, controllo e passaggio di Rabiot a Cambiaso, controllo e palla a sinistra verso Chiesa, controllo, doppio passo e colpo di tacco di Federico per Cambiaso che ha alzato la testa e ha pennellato il pallone sul secondo palo, uscita fuori tempo di Silvestri, colpo di testa di Rabiot e al terzo minuto di recupero del primo tempo, col terzo gol della serata, la Juve aveva già in tasca i primi tre punti del campionato.

    POI SZCZESNY -
     Per un’ora la Juve non ha gestito, ma attaccato. Poi ha cominciato ad avvertire la fatica proprio mentre entrava Samardzic e così anche Szczesny ha dovuto cominciare a lavorare un po’ e, proprio come il resto della sua squadra, lo ha fatto bene.

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