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  • Arnautovic: 'Facciamo tutto per Mihajlovic, in campo voglio 11 Sinisa. All'Inter non avevo rispetto, ora...'

    Arnautovic: 'Facciamo tutto per Mihajlovic, in campo voglio 11 Sinisa. All'Inter non avevo rispetto, ora...'

    • Redazione CM
    L’attaccante del Bologna Marko Arnautovic ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport, affrontando diversi argomenti tra il cui momento che sta attraversando Sinisa Mihajlovic: "Facciamo tutto per lui. E questo rafforza l’energia. Anche dopo tante partite, anche con la stanchezza addosso. Ho parlato tante volte con lui. Ma io non ho mai detto niente, ho solo ascoltato. Quando parla Sinisa ascoltano tutti, noi lo guardiamo in faccia. Sai che non sta affrontando una cosa facile, ma lui ti fa vedere che è ancora positivo, che ha molta energia, ragazzi dai, dai, ne vengo fuori, non vi preoccupate. Dobbiamo essere undici Sinisa in campo. Anzi, non undici: ventidue. Tutto lo stadio".

    Sul suo passato burrascoso: "L’Arnautovic dell’Inter e quello di oggi sono diversi, è un altro mondo. Mi hanno cambiato tante cose: le mie figlie, la mia famiglia, mia moglie. Mia moglie ha lavorato tanto con me. All’inizio della nostra storia avevo la testa di un bambino, volevo uscire, stare con gli amici, con mio fratello. Lei diceva sempre: “Marko devi cambiare, cambiare, cambiare”. Lo diceva in maniera positiva. È difficile da spiegare, ma a diciannove anni io non potevo essere dove sono adesso, qui, in una sala stampa, con voi, così. Pensavo che a me non mi frega un cazzo di chi siete voi. No. Adesso ho molto rispetto di tutti. Tu fai al cento per cento il tuo lavoro, e ho molto rispetto per questa cosa". 

    Su Ibrahimovic: "Io ho tantissimo rispetto di quelli che pensano sempre positivo e voglio sempre combattere. Sinisa è così. E anche Ibra è così. Tutti sanno chi è Ibra, cosa ha fatto nella sua vita, una vita straordinaria. Ma lascia stare il calcio. Lui è fortissimo qui, nella testa. Tutto dipende dalla testa, non è solo fisico. Adesso c’è la Juventus. Qualcuno pensa: è fortissima, non ce la facciamo. No, devi pensare che anche quelli sono esseri umani, e che si gioca undici contro undici. Devi pensare che puoi prendere punti. Ma con il giusto equilibrio. Una volta, sette o otto anni fa, in nazionale, giocammo contro una squadra, non ricordo nemmeno quale, e dissi in conferenza stampa: “Vinciamo. Sono sicuro. Siamo più forti”. Perdemmo. Da quel momento non l’ho mai più detto".

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