Calciomercato.com

  • Atalantamania: ci mancava solo VARleri…

    Atalantamania: ci mancava solo VARleri…

    • Marina Belotti
    V.A.R: Valeri Assegna un Rigore e l’Atalanta affonda ancora una volta, l’ennesima, grazie anche al suo delirio di Onnipotenza. E, ci chiediamo, sarà un caso che arrivi una settimana dopo il regalo all’Inter contro la stessa Viola? Si tratterà di una compensazione o addirittura di una punizione per il duro e antico sfogo di Gasperini contro Pairetto & Company? Certo è che Chiesa non crede in Dea, né in Toloi, che non lo tocca; lui dice di sì, si avvicina e lo abbraccia: altro che uomo (di) Chiesa, eccolo il bacio di Giuda.

    VARRABBIATE?- Certo è che a farne le spese, 6 punti e altri 0 gol, sono solo i nerazzurri. Che incassano la beffa di Valeri SENZA tecnologia e, come se non bastasse, il gol di Biraghi CON la tecnologia. Senza contare che il ricordo del mancato rigore di Ilicic a Ferrara brucia ancora… ma allora spiegateci, quale è il vantaggio del Var? Se due anni fa Valeri non avesse intuito la simulazione dell’olimpionico tuffatore - non certo un esempio per i tanti bimbi che sognano di emulare i campioni della Nazionale - il rigore ci sarebbe stato lo stesso, ma darlo oggi dopo tutta la fatica dell’accettazione di un Var che spegne in gola l’esultanza e raddoppia i tempi di decisione, sa molto di presa in giro. Accettiamo il Var, con tutti i difetti e i pregi che comporta, e poi non lo utilizziamo quando si dovrebbe? E, domanda ancora più provocatoria, perché queste azioni non vengono punite con la prova Tv? Chiesa ha simulato, che salti una giornata visto che non riesce a saltare l’uomo senza buttarsi. 

    VETRIL - Buttato a terra è certo l’attacco della Dea: nove gol fatti e dieci subiti, due gol segnati nelle ultime cinque partite. Anche in avanti c’è qualcosa che non Var… sì, bisogna recuperare la lucidità che solo un detersivo può dare, proprio quello che pulisce lo specchio, che forse i nerazzurri non vedono bene. Ma gli ultimi dieci minuti con il poker di lusso ‘Barrow, Zapata, Gomez e Rigoni’ inefficace sono indicativi. La frenesia in area piccola è la pecca più grande di questa Dea: negli ultimi dieci metri, sfera tra i tacchetti o sulle zucche, le pedine nerazzurre si agitano, si sbarazzano il più in fretta possibile della sfera, neanche fosse una patata bollente, e quel che ne esce è una purea di tiri imprecisi, cross lenti, lunghi o corti. Ma al destinatario di turno appostato su Lafont (della sicurezza) serviva solo una raccomandata…

    EXIT - Quella che serve anche a Barrow, richiamato ripetutamente da Gasperini: il gambiano vuole fare tutto da solo e finisce per sbagliare le azioni più elementari, nonostante abbia già finito le superiori. Proprio quando de Roon aveva trovato la costanza e il Papu belle fiammate, prima di chiamare lui stesso il 115. E dopo la Brexit, arriva la Berxit, Bergamo e l’Atalanta fuori dall’Europa: un mese fa la disfatta clamorosa di Copenaghen che ha messo in ginocchio la Dea e che oggi come non mai sta pagando ancora a caro prezzo. La frustrazione ha raggiunto tutti perché, nonostante Gasperini si ostini a dire che l’esclusione dal calcio che conta non incida sulla stagione, sul campo e nei numerosi falli da gialli si respira il contrario: Gomez voleva la Champions, Rigoni il San Pietroburgo, Zapata la Nazionale. E intanto usciamo dalla terza Europa, distante già sei punti. Con la squadra amara di Ferrero però non chiamiamolo più scontro diretto che porta male, come il Viola. Sarà davvero dura arpionare punti cari alla Samp, nel suo logo c’è pur sempre un pescatore genovese…

    Altre Notizie