Atalantamania, ciao Inter: la Dea mette il turBarrow, è terza!
GIOCO DI PUNTE (E DI PUNTI) - A inizio campionato, con Musa reduce da un finale di stagione da urlo e un preliminare da 4 reti e Zapata - punta d’oro della Samp – appena sbarcato in città, avevo fatto una domanda con relativa scommessa: chi avrebbe segnato di più tra i due neri per calcio? Una sfida ardua, mi pareva. E invece. E invece chi partiva favorito-Barrow- ne ha poi seganti meno di Djimsiti, mentre la pantera Zapata ha superato CR7. Ma il calcio è bello anche per questo e quel calcio che Musa ha dato al pallone appena entrato è molto più di un gol: cancella la rabbia, l'attesa e riscrive la stoffa, il bronzo, la Champions, la Coppa. Sì, la Coppa perché ora il morale è altissimo e proprio lì vuole sollevare il trofeo questa Atalanta che non si ferma più da tredici gare e dal 27 febbraio e che adesso può anche contare fino a 99.
CASTAGNE SUL FUOCO- Ma parliamo anche di Castagne, che da quando si è infortunato al polso ha preso in mano la situazione, sotto braccio la squadra e la trascina ovunque. Difesa, centrocampo, attacco. Indossa ancora quella fascia - forse perché porta fortuna- e che sia medica e non da capitano poco la importa. Perché la forza di questa Atalanta è schierare in campo 11 capitani. Non è Ilicic o Zapata-dipendente e nemmeno Papu (qualcuno si è accorto tutti i 90’ che non era in campo?), ma gli stessi gregari aggregano e tengono incollata la squadra ai suoi obiettivi. Che adesso sono alti almeno 1,65 punti: il terzo posto, a -2 gare dalla Champions certa e con una finale di Coppa in ballo. Un duplice sogno per i bergamaschi, che faticano ancora a definirne i contorni. Perché poi ho visto Percassi uscire dal Mapei ieri sera, e me l'ha detto all'orecchio: "Ancora pochi punti e siamo salvi!".
TERZA FORZA- L'umiltà è infatti un'altra delle chiavi del successo della compagine orobica. Niente proclami o giro di milioni di squadre costruite per affrontare il Real, ma una reale fame di dare tutto per la maglia. Anche a quattro giorni dalla Coppa, e alzate la mano se ricordate un’altra formazione che non si aggrappa al turnover, alle pressioni o "alla testa era già da un'altra parte". Solo quell'Atalanta che ora, con Masiello, il Papu e Mancini di nuovo a disposizione, vuole realizzare due sogni. E’ arrivato il momento di raccogliere i frutti e prendersi quel che si è meritato. Per la Champions c'è tempo, ma intanto il popolo nerazzurro vuole la Coppa tricolore che sognerà fino a mercoledì. A occhi aperti però, perché guardare quel 3° posto in classifica dietro a Juve e Napoli è troppo bello.