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  • Atalantamania: CR7 ringrazia il regolamento, Champions ancora aperta! Mentre Inter e Milan...

    Atalantamania: CR7 ringrazia il regolamento, Champions ancora aperta! Mentre Inter e Milan...

    • Marina Belotti
    A una città intera che si ferma, col fiato sospeso per 90’ sul 2-1 di un tabellino da stropicciarsi gli occhi, nello stadio che ha ospitato il Treviso e che ora sta al cospetto dello United, viene da pensare. Ai vari ‘cosa sarebbe successo se’, un giochetto autolesionistico: se ci fosse stato capitan Toloi su Ronaldo al 91’, ma anche Gosens e Pessina nell’area piccola opposta, se il regolamento sei mesi fa non fosse cambiato per un tarlo dell’Ifab, se quel rosso indiavolato fosse rimasto a tenere a galla la Juve. Ma anche se al momento la ruota dell’Atalanta sembra essersi sgonfiata, solo perché non gira più come una volta tra infortuni e gol beffa nei minuti di recupero, mister Gasperini può ancora sorridere: con una vittoria a Berna, si deciderà tutto all’ultima giornata, come due anni fa a Kharkiv, ed è proprio quando non ha niente da perdere che la sua banda rende. In casa poi, a differenza che in campionato, con il pubblico a far tremare Città Alta al ‘The Champions’, la Dea galoppa: sotto la Nord 4 punti guadagnati sui 5 totali. L’Atalanta sabato a Cagliari deve vincere per forza (però non come dice Allegri) per stare agganciata al treno Champions, ma l’obiettivo primario ora è un altro: gli ottavi di finale, non l’Europa League. Quella rimane aperta a tutti, perfino a CR7 che sarà anche decisivo eppure non è ancora riuscito a passare matematicamente il girone. Mentre la Juve sì.
     
    INTER E MILAN GUARDANO- E pensare che Ilicic e Zapata dovevano finire a 51 km da Bergamo, solo tre mesi fa. Ad arricchire Inter e Milan, magari a farsi un po’ di panca e a beccarsi un po’ di critiche per quei tentennamenti sotto porta e per alcuni agganci mancati sul più bello. Invece, nella città che li ha fatti esplodere, sono gli eroi di una serata difficile da dimenticare. Hanno dominato la scena da veri veterani, annullato Varane, ipnotizzato de Gea, scombinato i piani del povero Solkjaer. Sette gol in stagione per il colombiano, quattro per lo sloveno, già undici reti importantissime che non ci sarebbero state se le milanesi avessero insistito un pochino di più. O se Percassi avesse chiesto un pochino di meno: ma lo sapeva il tifoso-imprenditore che, al di là delle plusvalenze dei giovani, i punti Champions sarebbero passati dai piedi dei saggi. Abili ad aprire le porte nemiche, ma a chiudere quelle delle dirette concorrenti: impossibile chiedere di loro a gennaio, ora sono oggetti proibiti e proibitivi.
     

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