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  • Atalantamania: Gollini ‘para’ tutte le offerte, ma le rinvia a Perin…

    Atalantamania: Gollini ‘para’ tutte le offerte, ma le rinvia a Perin…

    • Marina Belotti
    Una girandola tra pali e rete. Se nei suoi 113 anni di storia la Dea ha potuto contare su portieri con la P maiuscola, è stato grazie all’attentissima selezione che gli scout nerazzurri hanno sempre dato alla scelta dell’estremo difensore. Fabrizio Ferron, Pierluigi Pizzaballa, Jmmy Fontana…sono solo alcuni esempi. E non solo per il primo, ma anche per secondo e terzo portiere: non è un caso che Francesco Rossi, benché non giochi mai, sia fedelmente legato ai colori nerazzurri da ben 11 anni. Una presenza silenziosa su cui poter fare affidamento in caso di doppia emergenza, e siamo sicuri che il suo contratto verrà presto prolungato per l’ennesima volta, oltre il giugno del 2021. Poi c’è Marco Sportiello che, fin da quando è ricomparso nella sua Bergamo, ha sempre lottato per impugnare i guantoni da titolare di Etrit Berisha. E ce l’ha fatta alla grande, per un periodo. Finché non è andato alla Viola e non è arrivato Pierluigi Gollini, che ha rubato di nuovo il posto al povero Berisha: a colpi di rap, ha vinto la battaglia.
     
    L'ASCESA DI GOLLORIUS- Se nella stagione ribattezzata ‘europea’ qui a Bergamo, la 2016/2017, ha collezionato un poker sporadico di presenze tra i pali, ben diverso è stato il campionato seguente, quando è stato intrappolato nella rete. Persino il tecnico Gian Piero Gasperini, sempre fermo e deciso in tutte le sue scelte di formazione, anche in quelle sbalorditive con effetto sorpresa che quasi facevano venire l’infarto ai Percassi, ha iniziato a trovarsi in difficoltà. A un certo punto, tra il settembre del 2017 e il settembre 2018, ha iniziato a ‘tirare a sorte’, parole sue, per decidere chi piazzare in porta tra Berisha e Gollini. Aveva a disposizione due titolari, ma poi arrivò quel 3 marzo 2019 che cambiò tutto. Gollini se lo ricorda perché, oltre a sancire un punto di non ritorno in panchina, non riuscì a parare la rete di quel Luis Muriel che poi divenne l’amico con cui esercitarsi a Zingonia. Perché ‘Gollorius’ aveva la fame della giovinezza e l’ambizione di puntare sempre alto. E che ora, unita all’esperienza, fa venire l’acquolina in bocca a Tottenham, Milan e Roma. Al momento le offerte tra i pali sono tutte respinte dai suoi guantoni ancorati a Bergamo, ma c’è un ma, anzi, più di uno. Perché al classe ’95 non dispiacciono queste attenzioni da parte delle Big ed è pronto a fare il grande salto al volo in area piccola, perché Mattia Perin piace molto a mister Gian Piero Gasperini e perché, se arrivasse un’offerta superiore a 20 milioni, la società orobica farebbe fatica a non aprire quella porta del rinnovato Gewiss Stadium.
     
    PERÒ PERIN...- Il rapper con i guanti però a Bergamo ha dettato una nuova regola nel calcio, ovvero che i 3 punti li può decidere anche un portiere. Sì, perché nell’attacco più prolifico della Serie A è stato Gollini e evitare i gol dei pareggi e delle sconfitte in extremis con parate miracolose da salva-risultato. Non solo, è stato fondamentale nei salvataggi da Champions e, soprattutto, nel ri-parare-dobbiamo dirlo- agli errori della difesa nerazzurra a volte troppo sbadata e ballerina. Difficile quindi pensare a un’Atalanta ancora in Champions senza il suo para tutto. Ma Gollini vuole fare carriera e questo è il suo momento d’oro, per cui la decisione è rinviata, da una porta all’altra del campo, a Perin. Può davvero farcela l’ex Genoa a raccogliere il suo testimone nel sacco? Sulla carta sì, protagonista della risalita in campionato dei rossoblù, candidato all’azzurro di Euro 2021. L’età è quella di un portiere maturo al punto giusto, quasi 28enne, peccato che non abbia alcuna esperienza in Champions, qualità richiestissima nel CV a colloquio a Zingonia. E poi c’è la media: Gollini sta giocando con una continuità pazzesca, Perin tra i cambi a Szcesny non può dire lo stesso, col rischio di innescare a Bergamo un altro valzer tra ‘primo’ e ‘secondo’ che gioverebbe solo a Marco Sportiello. In porta c’è bisogno di una presenza stabile e sicura, che conosca a menadito la combinazione della cassaforte ad almeno due cifre. E Pierluigi Gollini –‘9-5’- ha i numeri giusti.

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