Atalantamania: Gollini ‘para’ tutte le offerte, ma le rinvia a Perin…
L'ASCESA DI GOLLORIUS- Se nella stagione ribattezzata ‘europea’ qui a Bergamo, la 2016/2017, ha collezionato un poker sporadico di presenze tra i pali, ben diverso è stato il campionato seguente, quando è stato intrappolato nella rete. Persino il tecnico Gian Piero Gasperini, sempre fermo e deciso in tutte le sue scelte di formazione, anche in quelle sbalorditive con effetto sorpresa che quasi facevano venire l’infarto ai Percassi, ha iniziato a trovarsi in difficoltà. A un certo punto, tra il settembre del 2017 e il settembre 2018, ha iniziato a ‘tirare a sorte’, parole sue, per decidere chi piazzare in porta tra Berisha e Gollini. Aveva a disposizione due titolari, ma poi arrivò quel 3 marzo 2019 che cambiò tutto. Gollini se lo ricorda perché, oltre a sancire un punto di non ritorno in panchina, non riuscì a parare la rete di quel Luis Muriel che poi divenne l’amico con cui esercitarsi a Zingonia. Perché ‘Gollorius’ aveva la fame della giovinezza e l’ambizione di puntare sempre alto. E che ora, unita all’esperienza, fa venire l’acquolina in bocca a Tottenham, Milan e Roma. Al momento le offerte tra i pali sono tutte respinte dai suoi guantoni ancorati a Bergamo, ma c’è un ma, anzi, più di uno. Perché al classe ’95 non dispiacciono queste attenzioni da parte delle Big ed è pronto a fare il grande salto al volo in area piccola, perché Mattia Perin piace molto a mister Gian Piero Gasperini e perché, se arrivasse un’offerta superiore a 20 milioni, la società orobica farebbe fatica a non aprire quella porta del rinnovato Gewiss Stadium.
PERÒ PERIN...- Il rapper con i guanti però a Bergamo ha dettato una nuova regola nel calcio, ovvero che i 3 punti li può decidere anche un portiere. Sì, perché nell’attacco più prolifico della Serie A è stato Gollini e evitare i gol dei pareggi e delle sconfitte in extremis con parate miracolose da salva-risultato. Non solo, è stato fondamentale nei salvataggi da Champions e, soprattutto, nel ri-parare-dobbiamo dirlo- agli errori della difesa nerazzurra a volte troppo sbadata e ballerina. Difficile quindi pensare a un’Atalanta ancora in Champions senza il suo para tutto. Ma Gollini vuole fare carriera e questo è il suo momento d’oro, per cui la decisione è rinviata, da una porta all’altra del campo, a Perin. Può davvero farcela l’ex Genoa a raccogliere il suo testimone nel sacco? Sulla carta sì, protagonista della risalita in campionato dei rossoblù, candidato all’azzurro di Euro 2021. L’età è quella di un portiere maturo al punto giusto, quasi 28enne, peccato che non abbia alcuna esperienza in Champions, qualità richiestissima nel CV a colloquio a Zingonia. E poi c’è la media: Gollini sta giocando con una continuità pazzesca, Perin tra i cambi a Szcesny non può dire lo stesso, col rischio di innescare a Bergamo un altro valzer tra ‘primo’ e ‘secondo’ che gioverebbe solo a Marco Sportiello. In porta c’è bisogno di una presenza stabile e sicura, che conosca a menadito la combinazione della cassaforte ad almeno due cifre. E Pierluigi Gollini –‘9-5’- ha i numeri giusti.