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  • Atalantamania: grazie Juve, alla Dea servi ancora un po'!

    Atalantamania: grazie Juve, alla Dea servi ancora un po'!

    • Marina Belotti
    Se non è riuscita a mettere le ali contro il Napoli, l’Atalanta dovrà farlo con la squadra della Red Bull per continuare a sperare nel doppio sogno: sollevare al cielo un trofeo e centrare in contemporanea l’accesso alla Champions via Europa League. Ma intanto è un bene, almeno psicologicamente, che la quarta classificata sia caduta e rimangano 8 i punti di distacco in classifica (potenzialmente 5 per la gara da recuperare l’11 maggio col Toro). Due strade irte e tortuose, ma sempre due e la prestazione anti Napoli ha confortato il Gasp: Lipsia e Serie A, l’Europa più prestigiosa passa da qua.
     
    VIA CAMPIONATO- Si può ribaltare tutto nel giro di tre partite: vincendo contro il Torino, e l’abbiamo già detto, imboccando il filotto di vittorie Sassuolo-Verona-Venezia-Salernitana-Spezia, tutt’altro che infattibile, e sperando al contempo in due inciampi della Signora (Bologna? Genoa?). Altrimenti si deciderà tutto nelle ultime due partite, quando i bianconeri affronteranno Lazio e Fiorentina, mentre la Dea incontrerà Milan ed Empoli. Ma il vero problema, per l’Atalanta, si chiama Colosseo: a disturbare la visuale diretta al quarto posto ci sono l’arcata Roma e il cornicione Lazio, che l’hanno gettata in pasto alla Fiorentina (a -1), nel settimo posto Conference. La Lazio è a +1, la Roma a +3, e venerdì l’Atalanta farà la sua scelta. 
     
    VIA UEL- Se infatti giovedì alle 20.40 (a causa dei recuperi sempre più lunghi) uscirà dalla Red Bull Arena anche solo con un pareggio, l’Europa League acquisirà la priorità. Giocare in casa la partita da dentro/fuori, con Duvan Zapata titolare, partendo da una X o da una vittoria contro i tori tedeschi, sarà la miccia che spingerà la Dea a dare il tutto per tutto il 14 aprile. Le semifinali con Braga o Rangers sono alla portata, in una finale in gara secca (col Barcellona?) può accadere di tutto. L’Atalanta punta tutto sull’Europa, dove bomber Zapata il 7 aprile riassaggerà il campo dopo un’assenza che dura dal 6 febbraio: due mesi esatti. Il cammino è più nitido (cinque gare), le avversarie si contano sulle dita di mezza mano (tre), e soprattutto non ci sono punti in classifica a favorire l’una o l’altra, si riparte da zero o dalla doppia vittoria contro altri tedeschi (il Bayer Leverkusen). E poi c’è la prestazione della Dea anti Napoli, che ha proposto calcio a fronte degli schemi e degli episodi di Spalletti, e il pensiero è che questo calcio non sia bastato solo perché mancava la zampata di Zapata. Ma ora il gigante di Calì è tornato e l’Atalanta metterà le ali a Lipsia per l’impresa.
     

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