Calciomercato.com

  • Atalantamania: il Diavolo veste Dea, ma quanti regali!

    Atalantamania: il Diavolo veste Dea, ma quanti regali!

    • Marina Belotti
    Non c’era bisogno di aiutare questo Milan indiavolato, dal pressing alto e feroce, aggressivo e affamato dell’argento vivo prima della sosta. Invece, in una serata che più storta non si può, la banda di Gasperini ci mette del suo per stendere il tappeto rossonero e allontanarsi a 10 punti dalla vetta. E alla fine resta pure l’amaro in bocca per i due gol arrivati negli ultimi 8’: difficile con quel Maignan e quell’Ilicic pensare a un tris, ma sarebbe bastato evitare una papera e un patatrac per un tabellino da 2-2. Invece va tutto storto.
     
    QUANTI KO-  Gosens, Toloi, Pessina. Nel giro di 96 ore l’Atalanta perde tre dei suoi titolarissimi. Non le era mai accaduto, anzi, ci si stupiva della prestanza e della corsa degli stessi 11 che ogni tre giorni macinavano chilometri per interi campionati senza mai riposare o farsi male. Ecco, invece, che il peso di una preparazione a metà e un calendario particolarmente severo hanno fatto risuonare il crack. Se Zappacosta (non certo Pezzella, rimandato!) ha fatto le veci del tedesco e Demiral dell’italo-brasiliano, l’uscita forzata di Pessina è stato sicuramente un episodio che, Tomori non poteva saperlo, ha indirizzato la gara verso la vittoria ospite. Perché l’azzurro non regalerà le giocate da stropicciarsi gli occhi di Malinovskyi, ma fa il lavoro sporco, ago equilibratore tra mediana e attacco. Senza il suo anello forte, l’Atalanta è andata in confusione, Gasp per non peggiorare le cose ha inserito Pezzella e slittato Maehle sulla trequarti, ma le cose sono peggiorate comunque. E sono continuate a peggiore, perfino quando Ilicic e Muriel hanno vestito la maglia, e anzi, forse è stato questo il campanello d’allarme più fastidioso. La sosta è una manna, il loading al 60% deve arrivare al 100 prima dello United.
     
    QUANTI ORRORI- Merito al Milan per l’approccio alla gara, che freddezza dopo 30’’, per la voglia di andare in gol a tutti i costi anche quando la sfera è tra i piedi del nemico, ma la Dea pecca sempre di errori grossolani e disattenzioni che la portano a farsi del male da sola. Così la goffaggine di Musso nella respinta su Calabria, la palla persa da Freuler in fase di gestione, è la seconda volta che gli accade, e poi un Hernandez visibilmente in palla da oltre un’ora lasciato libero di agire. Forse, va recuperata al più presto anche qualche energia nervosa, perché le altre corrono. E se lo scudetto non è un obiettivo, è lì che bisogna comunque mirare per sperare di rientrare tra le prime 4. Perché anche le squadre medie non concederanno nulla, per primo l’Empoli il 17 ottobre. Vietato fare altri regali, quel giorno si potranno solo ricevere: la Dea compirà 114 anni.
     

    Altre Notizie