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  • Atalantamania: le belle statuine si animano…e ballano il rock!

    Atalantamania: le belle statuine si animano…e ballano il rock!

    • Marina Belotti
    A essere rock alla fine, con tanto di capelli al vento, è la Dea, che balla davanti a un Ballardini impietrito. E dire che inizialmente le carte sono invertite: il gioco che l’Atalanta mette in campo non è certo calcio, ma ‘Le belle statuine’ dei primi compleanni.

    MOMENT MOLLE- Pronti e via, sotto di un gol al 4’: ci risiamo, l’Atalanta di Reggio è tornata in vacanza, ora c’è la serie A e i nerazzurri sono solo neri. Difesa impietrita, ferma: Caldara e Toloi si fanno subito scappare Bertolacci che batte la Dea per la quarta volta. Poi, insieme a Masiello, il Mattia juventino regala un assist a Laxalt e a Rigoni. Davanti, Petagna colpisce Izzo invece della porta, è immobile, ma magari Gasperini si riferisse al Ciro laziale quando scalpita…La nostra rosa non punge, Rosi sì e gli ‘Spolli’ siamo noi. Con l’Europa ci eravamo abituati bene, ma il Genoa non è il Lione e la concentrazione è alla frutta quando Masiello vede giallo e si agita. Andrea è il simbolo dell’Atalanta italiana: poca lucidità, poco rendimento, in ritardo sulle entrate. Ma Andrea è anche il simbolo dell’Atalanta europea che ora non attende il secondo tempo, non è in ritardo. L’Atalanta molle dura solo un momento.

    HARD ROCK- Finalmente la regola della ripresa inversa è spezzata: il pareggio arriva esattamente al momento giusto, prima del break: Petagna fa quello che sa fare, controllo e assist d’autore a Ilicic, che sigla col destro il secondo gol capolavoro consecutivo. Il mondo si capovolge: Ilicic mancino cambia piede, Petagna fa copia incolla dell’azione a Torino, Caldara ritrova il suo posto in difesa. Ma questa volta la Dea non si ferma allo spreco dell’Olimpico, insacca un'altra volta. Con l’ex che recupera la testa: per difendere e per segnare. In 8’ l’Atalanta ribalta il match e si tiene stretti fino al triplice fischio i suoi primi 3 punti in trasferta. Ma solo grazie a due Superman.

    MISTER FANTASTIC- Uno è Etrit Berisha, che ha il potere di allungarsi, proprio come Mister Fantastic: per un portiere non è mai semplice, la porta non è un nemico da colpire, ma un tesoro da difendere ad ogni costo. Dopo che a Torino l’albanese si era auto-insaccato nella rete, anche ieri sera ha ingabbiato sé stesso pur di non incastrare la sfera nelle maglie amiche. Parata formidabile su Rigoni, si supera con doppia reazione su Pandev. E allora diciamolo che queste parate valgono un gol, anzi, una doppietta: quella che gli eterni numeri uno non faranno mai.

    TORCIA UMANA- E poi c’è Palomino, la Torcia Umana, che vola: quando lo vedi arrabattarsi in campo ti chiedi cosa ci stava a fare seduto in panchina tre quarti d’ora. La prova disastrosa di Toloi finisce nel dimenticatoio: non solo spazza via palle d’oro, ma sfiora la rete ed evita i corner. E così arriva il lieto fine: Gasp tradisce ancora una volta il suo Genoa e, nella notte più lunga dell’anno, l’Atalanta si allunga a -1 dal Milan. Questa mattina ci siamo svegliati con tre doni in più: merito di Santa Lucia, che ha saputo portare luce alla Dea anche lontano da casa. 

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