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  • Atalantamania: meno Maehle che non va alla Juve!

    Atalantamania: meno Maehle che non va alla Juve!

    • Marina Belotti
    Ha una particolarità, l’esterno sinistro Joakim Maehle, che ieri dopo la partita se ne è tornato a casa a piedi, come nulla fosse, come se non fosse stato protagonista dei gol alla Juve e alla Samp, mischiato ai tifosi ospiti e di casa. Danese come Højlund, anche se non lo diresti mai a vederlo, ha preso dall’amico quel vizio di segnare. "Se non segna lui, devo farlo io...", ha detto a fine gara. Ora ci sta prendendo gusto. E dire che era a secco da un anno in Serie A, prima di questi due gol di fila. Ma lui a gennaio si trasforma nel goleador della nazionale rossa.
     
    ESPLOSIONE A GENNAIO- Solo nel 2018/2019, in Jupiler Pro League, con la maglia del Genk, aveva segnato due reti, ma a distanza di quasi sei mesi l’una dall’altra. Ora solo sei giorni hanno separato il 2-2 all’Allianz Stadium dall‘1-0 ai danni della Samp, e in entrambi i casi ha aperto la strada al gol di Lookman.  Tra Capodanno e i giorni della Merla, Maehle è solito sbizzarrirsi con la maglia dell’Atalanta: su 5 gol segnati finora nelle ultime tre stagioni, ben 4 li ha realizzati il primo mese dell’anno. Con l’altro, si è allontanato di poco sul calendario: era il 24 febbraio, contro l’Olympiacos, in Europa League. Con il freddo e i propositi dell’anno nuovo, Maehle si carica e diventa il giocatore simbolo, tra i più forti e convincenti, proprio come nella sua Danimarca.
     
    NIENTE JUVE- E dire che Maehle era uno dei sacrificabili sul mercato. L’ex Genk, alla pari di Boga, ha guastato i piani di Percassi, che voleva riempire un po’ la cassa nel mercato di riparazione. Molto ha fatto anche la Juve, l’unica davvero interessata all’esterno sinistro, costretta a tirarsi indietro per il caos plusvalenze. Quindici milioni, il prezzo fissato e concordato per il duttilissimo venticinquenne. Sì, perché con la folta concorrenza sulle fasce, tra Zappacosta, Ruggeri, Hateboer e Zortea, pur di non perderlo il Gasp lo stava testando in mezzo al campo. E non stava andando affatto male, Maehle, ma l’infortunio di Zappacosta e l’inesperienza di Ruggeri l’hanno richiamato al ruolo naturale: così, dopo essere subentrato 7 volte in 9 partite giocate in Serie A, con lo Spezia in Coppa si è ripreso la maglia da titolare grazie a una prestazione con il punto esclamativo. E con i gol a Juve e Samp (il suo primo di testa in carriera, tra l'altro) ha dimostrato di non volerla più lasciare andare. Tra due giorni c’è l’Inter, quarti di finale di Coppa Italia: ai cugini nerazzurri non ha mai segnato. Ma martedì sarà ancora l’ultimo giorno di gennaio, il suo mese d’oro.

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