MCerescioli
Atalantamania: Nessun dorma
In ottima condizione pare essere Richmond Boakye, in goal nell'amichevole settimanale e, ad ora, colui che ha segnato più degli altri compagni di reparto: che il bomberino nerazzurro possa partire da titolare? Non potrebbe essere un'idea cosi assurda: in attacco serve vivacità, movimento, caratteristiche insite nel dna di Boakye, più a suo agio con Bianchi piuttosto che con Denis, quest'ultimo probabilissimo titolare anche domenica. Per l'ennesima volta. D'altronde di alternative di spessore non ce ne sono, in attesa che il mercato di gennaio possa dare una mano a squadra e Colantuono, quest'ultimo messo a dura prova, domani, contro la sua ex squadra, la medesima per la quale lasciò l'Atalanta nel 2007. Destini che si incrociano nuovamente, e chissà che non gli possa costare caro. Senza girarci troppo attorno, il tecnico di Anzio, dopo il primo tempo alquanto sconvolgente col Cesena e la superficilità espressa con la Lazio, di certo non può permettersi ulteriori passi falsi, essendo la squadra a ridosso della terz'ultima di sole due distanze. Poco altro da aggiungere, è necessario portare a casa sia un risultato utile, importante per viversi un Natale con sereni pensieri in prospettiva 2015, sia una prestazione convincente che ribalti l'andamento intrapreso sino a una settimana fa.
Più che attendere e sperare nel conseguimento dei 3 punti ( da eguagliarsi a una vincita al superenalotto), quello che i garibaldini avranno il dovere di assolvere, sarà l'ascesa in campo con grinta, desiderio di vendere cara la pelle per la causa orobica, atteggiamento agonistico giusto, mancato troppe volte nell'arco di questo primo spezzone di campionato. La sconfitta fa parte del calcio, ma, perdere ancora prima di giocare, è alquanto improponibile e rattristante sia per i tifosi sia per la storia calcistica bergamasca. ''Nessun dorma'' canta Calef, nalla Turandot di Puccini, desideroso che la notte cali in fretta, per conquistare, all'alba, la principessa Turandot. Ecco, anche i nerazzurri dovranno restar ben desti contro i siculi e, con la stessa caparbietà di Calef, ambire alla vittoria. E chissà che la notte oscura dei nerazzurri possa dileguarsi e lasciare spazio a una nuova alba.