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  • Attilio Romero incontrerà la sorella di Meroni: 'Vivo ancora vicino al luogo dell'incidente. Mi porterà la pace'

    Attilio Romero incontrerà la sorella di Meroni: 'Vivo ancora vicino al luogo dell'incidente. Mi porterà la pace'

    Nel corso della trasmissione di Rai 3 "Rabona", condotta da Andrea Vianello, l'ex presidente del Torino Attilio Romero ha avuto modo di colloquiare al telefono con Maria Meroni, sorella dello sfortunato campione granata Gigi, investito e ucciso il 15 ottobre 1967 proprio da Romero. "Io ho sofferto molto. Ma so che ha sofferto anche lui, in modo diverso. È l’ora di parlarci. Solo noi, in privato. Senza clamori", ha dichiarato la signora Meroni.

    Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Romero ha confessato le sue emozioni: "Ci siamo incrociati per caso al Museo di San Siro, nel 2003. Poche parole. Alcuni ex granata, Zaccarelli o Cravero, mi fecero sapere che la signora avrebbe avuto piacere a parlarmi. Alla vigilia di Natale le telefonai. La prossima settimana andrò a trovarla a Como. Le regalerò un libro, “Demoni” di Alessandro Alciato, spiega bene cosa ho dentro. Ci incontreremo a più di 50 anni da quel giorno".

    Segue ancora il Torino? "Allo stadio no. L’ultima resta Torino-Perugia del 2005. C’è un fastidio estetico che mi respinge. Per me il Torino ha la maglia granata girocollo, senza scritte, i calzoncini bianchi e i calzettoni neri con bordo granata". 

    C'è mai stato un nuovo Meroni? "Mondonico è stato quello che lo ricordava di più. Anche fuori dal campo. Stessi calzettoni giù. Forse il paragone, a pochi anni dalla tragedia, lo ha condizionato. Io ritenevo il Mondo superiore a Pulici e litigavo per questo. Lentini? Sì, forse aveva qualcosa. Ma come Gigi Meroni, mai più nessuno".

    Se mi sale ancora la tristezza? A 60 metri sulla sinistra da casa mia c’è il cippo che ricorda Meroni, il punto dell’incidente. Abito ancora lì. Ma l’incontro con sua sorella mi porterà un po’ di pace".

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