Auto-castrazione Inter: perdere l'amore
Tecnicamente si chiama autocastrazione: spingi spingi, l’elefante non è entrato nella bottiglia perché non poteva farcela, ci ha messo tanta buona volontà (il pachiderma) ma con le dimensioni non si scherza. Licenziato il mahout.
Salutando con immutato affetto Gasperini, presento una squadra di errori.
1) Moratti che è la società ha il battito del cuore azzerato. Immagino che oggi abbia detto ai suoi collaboratori, dei quali non si fida più: “Prendete il tale, pagatelo poco, contratto fino a giugno”. Conoscevo un altro Moratti.
2) Gasperini era efettivamente la sesta scelta (preceduto da Bielsa, Villas Boas, Mihajlovic, Capello, Hiddink), il suo arrivo ha prodotto freddezza, diffidenza, vuoti. Non soltanto nella tifoseria.
3) Gasperini aveva la tre nella valigia del commesso viaggiatore, l’Inter e i suoi campioni indossano da sempre la quattro.
4) Gasperini aveva chiesto Palacio e ha avuto Zarate, così come qualche anno fa Cùper chiese Nesta ed ebbe Cannavaro. Il tecnico era pronto a sacrificare Sneijder, non Eto’o: se n’è andato il camerunense. Sostituito da Forlan che l’esterno non lo sa fare e non porta 30 gol all’anno.
5) Gasperini ha voluto ugualmente imporre il cambiamento a un gruppo incompleto e inadatto: l’unica volta che ha semplificato le cose, contro il Trabzonspor, è stato sfigatissimo.
6) L’Inter ha speso 15 milioni per Alvarez e Jonathan, 15 in due: con la stessa cifra avrebbe potuto prendere un signor Casemiro. Le serviva Sandro del Tottenham, però.
7) Gasperini non è stato capace di allenare Moratti. (Come Benitez).
8) Per ben tre volte su cinque Gasperini ha messo se stesso davanti a tutto.
9) Cambiasso, Chivu e Zanetti hanno dato i primi segni di cedimento: ma si riprenderanno, attraverso il semplice.
10) Jonathan, Obi, Nagatomo, Ranocchia e Zarate: aggiungetene altri sei e avrete una squadra da settimo posto.
11) Spazio a vostra disposizione.
E adesso, “perdere l’amore”?
