Calciomercato.com

  • Bacca, Alves, 300 mln di plusvalenze e 700 collaboratori: Roma, ecco Monchi

    Bacca, Alves, 300 mln di plusvalenze e 700 collaboratori: Roma, ecco Monchi

    • Fabrizio Romano
    Prendete una scrivania, una marea di collaboratori e una bottiglia di Coca Cola. Vi solleverà il mondo. Se il Siviglia è un giocattolo perfetto da anni, tra un bilancio perfetto, con acquisti a sorpresa diventati cessioni da sogno, dal 2000 il merito è del signor Ramon Rodriguez Verdejo, per tutti Monchi, oggi avvicinato alla Roma come prossimo direttore sportivo. Per un accordo che è ancora da definire in qualche dettaglio, il diretto interessato non dà ancora conferme, ma è il gioco delle parti per uno dei dirigenti più stimati del mondo. Perché con l'inizio del nuovo millennio, Monchi ha preso in gestione l'area tecnica una squadra in crisi economica e retrocessa facendola diventare un piccolo paese dei balocchi. Per tutti, è il Re Mida del Siviglia.

    Mestiere: direttore sportivo. Nel suo ufficio c'è una foto con Maradona, non manca mai una sigaretta accesa, una bottiglia di Coca Cola e in bacheca quella copia dell'Europa League (ne hanno talmente tante, a Siviglia...). Il suo metodo? A Roma impareranno a conoscerlo presto, da capire se vorrà adattarlo al nostro calcio o mantenerlo uguale, dotato di una struttura mostruosa: più di 700 collaboratori, una lista precisa e aggiornatissima per categorizzare il valore dei giocatori. E vi sveliamo come: livello A da prendere subito, B molto interessante, C da seguire. Sembra un gioco da tavolo, no? E invece è l'algoritmo perfetto che ha fatto grande il suo "querido Sevilla". Per Monchi, più di una squadra: una famiglia.

    Di giocatori ne ha comprati più di 200 in 16 anni, ne avrà sbagliati una ventina. Ma... mai preso un calciatore inglese: "La competizione sul mercato coi club di Premier è impossibile. Ma quando vengono a comprare, beh, li ascoltiamo volentieri". E sorride, perché ha indovinato operazioni pazzesche. Qualche esempio? Il suo massimo l'ha raggiunto con Dani Alves: preso a 500mila euro, venduto a 40 milioni bonus compresi. Ma c'è anche Julio Baptista, pagato 2 milioni e ceduto per 25 all'Arsenal. Ha scovato Kondogbia al Lens, preso a 3 milioni col club sull'orlo del fallimento e rivenduto a peso d'oro al Monaco, 20 milioni di clausola. Proprio quel Kondogbia che oggi all'Inter è l'ombra di se stesso. E ancora Rakitic (preso a 2,5 milioni, venduto a 18), Bacca (scovato a 7 milioni in Belgio, venduto a 30 al Milan), Seydou Keita, Federico Fazio (oggi alla Roma, costato 10 milioni al Tottenham), Medel (preso a 3 milioni, ceduto a 13) e chi più ne ha più ne metta. Per un totale di quasi 300 milioni di plusvalenze generate. Le ultime, nella scorsa estate: Krychowiak, pagato 5 milioni, rivenduto a ben 33 al Paris Saint Germain. E Gameiro, ceduto all'Atlético Madrid per 32 milioni di euro quando ne era costati solo 7,5.

    Sì, ma... "nessuno stadio esporrà mai uno striscione con scritto: 'Che meravigliosi incassi, grazie società!'. Bisogna anche vincere, saper reinvestire. Altrimenti sei un negozio, non un club amato dalla tua gente", ricorda sempre Monchi. Che sa fare tutto questo e anche di più. Il calcio è fatto da chi scende in campo, come da chi costruisce e inventa le squadre. Il signor Ramon Rodriguez Verdejo in Spagna si è dimostrato un Pallone d'Oro dietro la scrivania. "Re Mida è rinato", cantavano i tifosi del Siviglia dopo i suoi ultimi affari, ad agosto scorso. Perché in estate sembrava dovesse andar via, la corte del Manchester United e le dimissioni non accettate. Adesso, l'Italia può diventare la sua vera sfida. Con un messaggio da portare a chiunque, nel calcio e non: i soldi non avranno mai la meglio sulle idee. Ma non toglietegli la Coca Cola.

    Altre Notizie