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    Balotelli: 'Milan difficile da classificare, proverei a vincere l'Europa League. E su Giroud e gli infortuni...'

    Balotelli: 'Milan difficile da classificare, proverei a vincere l'Europa League. E su Giroud e gli infortuni...'

    Mario Balotelli è tornato a parlare di Milan. L'attaccante ha rilasciato un'intervista a TvPlay toccando vari temi tra cui quelli di stretta attualità rossonera.

    GIROUD - “Prendere palo, traversa o tirare fuori significa rigore sbagliato, ma il rigore di Giroud è un rigore parato. Ovvio poi ha tirato male ma ho visto anche rigori tirati peggio che sono andati in rete”.

    INFORTUNI - “Quando ero al Milan avevamo MilanLab e facevamo tanti esercizi e preparazione fisica. Io ricordo che non avevamo molti infortuni muscolari. Sicuramente avere dei preparatori sopra la media fa la differenza. Io so che quelli che ci sono oggi stanno facendo un gran lavoro, secondo me c’è anche tanta sfortuna”.

    MAIGNAN - “Sul tiro di Adeyemi io penso che la maggioranza dei portieri si sarebbe aspettata una conclusione alla propria sinistra. Non è un tiro centrale, per inerzia ti viene da andare a sinistra. L’errore che ha fatto era aspettarsi il tiro proprio lì e anticipando il movimento si è fatto sorprendere”.

    LEAO - “Sicuramente se ci fosse stato Rafael Leao qualcosa in più il Milan l’avrebbe fatto, ma a vedere com’è andata la partita e gli highlights mi viene da dire che il Borussia Dortmund ha meritato”.

    CHAMPIONS - "Per passare il turno serve una grande squadra che giochi da grande squadra perché giocare in Inghilterra col Newcastle è dura, poi anche un po’ di fortuna. Tifosi più caldi? Quelli del City fanno più casino di quelli del Liverpool. E’ brutto andare in Europa League quando inizi in Champions, ma a quel punto proverei a vincere l’Europa League, resta pur sempre un trofeo importante”.

    ULTIMO PERIODO - "Per come ho visto giocare il Milan nelle ultime partite è una squadra difficile da classificare. Magari fa la partitona con il PSG e poi fa dei passi falsi clamorosi. Il problema forse sono le motivazioni. Fenomeni, a parte due o tre, non ce ne sono. Il calciatore può avere più o meno motivazioni, ma sta a te trovarle. Un esempio è la Coppa Italia: nelle prime partite giochi contro delle squadre inferiori e di solito scende in campo chi non gioca mai, poi se c’è il titolare non è che sia svogliato ma non ha la motivazione che può avere in Champions. Poi se arrivi ai quarti o in semifinale allora la situazione cambia. Un Milan che vince l’Europa League fa comunque meno scalpore di altre squadre”.

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