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  • Barcellona, Lewandowski prosegue la tradizione dei grandi centravanti

    Barcellona, Lewandowski prosegue la tradizione dei grandi centravanti

    • ​Roberto Ecca
    Con l’acquisto di Robert Lewandowski, il Barcellona si assicura uno degli attaccanti più forti della sua generazione. Straordinario attaccante, recordman di gol con la maglia della Nazionale polacca, in Catalogna verrà accolto come colui che dovrà risollevare le sorti della squadra allenata da Xavi: se seguirà le orme dei suoi illustri predecessori, allora al Camp Nou dormiranno sonni tranquilli. Sono tanti gli attaccanti che hanno fatto la storia dei blaugrana, vediamo chi sono i più grandi.
     
    CANNONIERI D’ANTEGUERRA – Paulino Alcantara, con Josep Samitier e il leggendario portiere Zamora, ha fatto parte del primo grande ciclo di vittorie del Barcellona. Gioca in due diversi periodi, 1912-1916 e dal 1918 al 1927, e in totale le reti saranno 142.
    Samitier è stato un altro grandissimo attaccante: 178 gol, formava con Alcantara una strepitosa coppia d’attacco. Josep Escolà, centravanti, ha giocato anch’egli in due diversi periodi, e ne ha realizzati 164. Angel Arocha, è settimo nella speciale classifica dei cannonieri ogni tempo del Barca, con 134.
     
    CESAR RODRIGUEZ E KUBALA - Cesar Rodriguez, nelle sue 14 stagioni in Catalogna, formerà con Basora e Kubala una linea d’attacco tra le più prolifiche d’Europa. Saranno 232 le sue reti. Ma il primo vero fuoriclasse del Barcellona è stato senza dubbio Laszlo Kubala: in 10 anni segna la bellezza di 194 gol, e diventa uno dei più forti calciatori d’Europa. Detiene il record di marcature in un’unica partita della Liga, ben 7.
     
    STOICKOV, KLUIVERT, RONALDINHO, RIVALDO, ETO’O, SUAREZ –  Hristo Stoickov, carattere e tecnica. 124 marcature per lui. Kluivert, dopo la deludente esperienza con il Milan, in 6 anni sigla 122 gol in 257 partite. Il brasiliano Rivaldo, in 5 stagioni mette a segno 130 reti: classe sopraffina, ha deliziato con la sua tecnica i tifosi culés. Ronaldinho, uno dei calciatori più talentuosi sbarcati in Catalogna, in 5 stagioni, 94 in 207 match. Eto’o, camerunense, tra il 2004 e il 2009 ha incantato in pubblico con lampi da autentico fuoriclasse. Secondo molti, il più forte calciatore africano della storia, miglior marcatore della sua nazionale, è l’unico ad aver realizzato due “triplette” consecutive (Campionato, Coppa Nazionale e Champions League). Per lui 129 reti. Suarez è il terzo miglior marcatore con la maglia blaugrana. Ha vinto tantissimo, con Messi e Neymar ha formato un tridente tra i più prolifici di sempre. 198 i gol totali, con la straordinaria media di 33 a stagione.
    Questi sono i bomber più grandi. Ma ce ne sono tanti altri che non hanno segnato così tanto, ma hanno comunque lasciato un segno; l’elenco sarebbe lunghissimo, su tutti Ronaldo “il Fenomeno” e Romario. Ma un capitolo a parte, si meritano i due calciatori simbolo di questo club. Ovvero Johan Cruijff e Leo Messi.
                                                                                                                                               
    IL PROFETA DEL GOL E LA PULCE – Johan Cruijff. Colui che ha cambiato la storia del Barcellona e non solo.  Prima da giocatore poi da allenatore. Calcio totale, palleggio e ricerca sistematica del controllo della partita, se il Barcellona è stata una delle più grandi, se non la più grande squadra di sempre, il merito è soprattutto suo. Classificarlo come semplice attaccante sarebbe riduttivo, nonostante le 86 segnature. Lui è stato molto di più. Al primo posto di questa speciale classifica c’è Leo Messi. 672 gol in 778 partite. Numeri da capogiro. Primatista di reti e presenze, sia con il Barca che con la Nazionale argentina, è tra i più grandi calciatori ogni epoca. Arrivato bambino nella cantera, esordisce a 17 anni, ed eredita la maglia numero 10 di Ronaldinho. Vince tutto, sia a livello personale (7 palloni d’oro) che di squadra (su tutti quattro Champions League). Paragonato spesso a Maradona, ha l’occasione con i Mondiali in Qatar di avvicinarsi sempre più al Pibe de Oro.
     
    ORA TOCCA A LEWA – Il fuoriclasse polacco si presenta con un bottino di 540 gol in carriera. Giovane promessa in patria, esploso in Germania prima con il Borussia Dortmund e poi con il Bayern, con i rossi di Monaco di Baviera vince praticamente tutto; unico cruccio quel pallone d’oro che avrebbe meritato nel 2021, andato a Messi. Adesso avrà il compito di non far rimpiangere i suoi celebri predecessori: ma visti i numeri di Lewa, le premesse per entrare nel club dei grandi bomber blaugrana ci sono tutte.
     

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