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  • Bari:| Lo scenario sul caso stipendi

    Bari:| Lo scenario sul caso stipendi

    • D.L

    Ancora una volta tutto si deciderà all'ultimo respiro. Per il Bari si preannuncia un'altra giornata intensa e ricca di incertezze. Entro la mezzanotte, infatti, il club biancorosso dovrà ottemperare l'obbligazione relativa agli stipendi in ossequio al termine ultimo imposto dalla Lega Calcio. Un impegno da oltre 7,5 milioni per saldare le spettanze di novembre e dicembre, nonché per coprire il trimestre aprile-giugno 2011, inevaso lo scorso 30 settembre. La retribuzione comprende gli emolumenti, le ritenute Irpef e i contributi Enpals. Ebbene, la società di Strada Torrebella sta lavorando essenzialmente al pagamento degli stipendi veri e propri. Il direttore generale, Claudio Garzelli, ha raggiunto un'intesa con la BancApulia (appartenente al Gruppo Veneto Banca) per ottenere una copertura pari a 5,8 milioni. Come già avvenuto in precedenza, il club ha posto come garanzia il credito vantato con la Lega (attualmente pari a circa sei milioni) grazie alle cessioni dei calciatori effettuate la scorsa estate.

    Ma non basta. Perché la banca pretende anche una fideiussione a garanzia del prestito, firmata dalla società capogruppo. All'interno della proprietà biancorossa, però, non si è ancora giunti ad una decisione definitiva. La famiglia Matarrese, infatti, aveva annunciato il suo perentorio disimpegno lo scorso giugno ed è già intervenuta per pagare gli scorsi stipendi auspicando la cessione del club. La svolta, tuttavia, non è arrivata. Pertanto, la proprietà da un lato è tentata di confermare l'allontanamento dal Bari, dall'altro non vuole esporre la società al rischio del fallimento. Possibile che i confronti sulla questione si protraggano fino alla tarda mattinata di oggi e, per quanto regni un cauto ottimismo, non ci si può sbilanciare sull'eventuale via libera al pagamento. Pare, invece, assodato che resteranno scoperte le ritenute Irpef: un ulteriore impegno da 2,5 milioni che, però, potrà essere rateizzato.

    L'inadempienza, tuttavia, causerà un punto di penalizzazione da scontare nella stagione in corso. Un dazio minimo rispetto ai 3 punti (due per gli stipendi di novembre e dicembre, uno per quelli di aprile-giugno) che sarebbero comminati qualora l'obbligazione fosse inevasa del tutto. D'altra parte, proprio la nomina del neo amministratore unico Vinella è un segnale inequivocabile delle difficoltà ad adempiere. Oltre le penalità, infatti, il mancato rispetto degli obblighi comporta una squalifica al massimo dirigente. Una sanzione che si è voluto risparmiare a Garzelli, già inibito per otto mesi (la squalifica finirà a giugno). Se il Bari saldasse le spettanze, estinguerebbe quasi del tutto i debiti sportivi. Entro la fine del campionato, infatti, resterebbe da pagare (il 15 maggio) soltanto il trimestre gennaio-marzo 2012: un impegno, però, decisamente esiguo rispetto ai precedenti. Se, invece, la società non pagasse gli emolumenti, oltre alla penalizzazione, rischierebbe un'ondata di vertenze da parte degli ex tesserati esponendosi al pericolo del fallimento.

    La speranza, però, è che prevalga il buon senso e che non restino inutili anche i sacrifici effettuati nel mercato di gennaio, nel quale sono stati ceduti elementi importanti come Donati e Rivas. Continua ad imperversare su internet, intanto, il video della grata aperta nella curva sud del San Nicola durante Bari-Sassuolo. Un accesso libero che avrebbe potuto causare fatali cadute da oltre 50 metri a chi avesse varcato il passaggio. Ebbene, sull'argomento la società ha diramato un comunicato segnalando che 'al momento era in atto un controllo da parte del responsabile della manutenzione dello stadio San Nicola, a seguito di una segnalazione pervenuta'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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