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  • Bari:| Che fine ha fatto il vivaio?

    Bari:| Che fine ha fatto il vivaio?

    • D.L.

    E' stato l'oro del Bari, ma sul vivaio biancorosso i Matarrese starebbero puntando relativamente poco. E' quanto emerge da un'inchiesta pubblicata da L'Espresso, secondo la quale il Bari con 700mila euro l'anno è penultimo tra i club di serie A per investimenti sul settore giovanile. Più giù c'è solo il Napoli, mentre il Lecce si attesta in fascia alta con un budget di 2 milioni di euro per la fioritura di giovani promesse. In testa alla classifica degli investimenti ci sono Juventus, Inter e Milan con 5milioni di euro. 'Ma il rilevamento non corrisponde al nostro effettivo investimento, in quanto la società del Bari non capitalizza i costi del settore giovanile, ma li spesa direttamente nell'esercizio', spiega il direttore generale del club biancorosso, Claudio Garzelli, lasciando intendere che la cifra investita dal Bari per il settore giovanile è in una forbice compresa tra 1,5 e 2 milioni di euro.

    Sta di fatto, però, che da qualche stagione i conti non tornano dal punto di vista tecnico, perchè dopo gli anni dei Cassano e dei Ventola, e degli scudetti a raffica, il meccanismo si è inceppato, anche perchè in seguito alla retrocessione in serie B della prima squadra e della lunga permanenza tra i cadetti, si è tagliato anche l'investimento sul settore giovanile. Ad un certo punto, sono state anche tagliate delle squadre e solo di seguito l'organico è tornato al completo. Oggi il Bari ha otto squadre nei vari campionati, a cominciare dalla Primavera, e può contare su duecentoventi tesserati, tra i quali una ventina di ragazzi che vivono nelle foresterie del club. Si spera ovviamente che sia questa la stagione del rilancio, visto che da qualche anno a questa parte i ragazzi del vivaio si perdono in campionati di basso profilo.

    L'ultima ondata ha prodotto qualche giovane interessante, la cui crescita è comunque da verificare: si dice un gran bene del fantasista Bellomo, in forza al Barletta, e dell'esterno Galano, titolare fisso nel Gubbio. E poi ci sono i vari Gammone, Monopoli e Cascione che stanno completando il loro percorso nel Bari giocando nella Primavera guidata da Pietro Maiellaro, mentre il napoletano Crimi è aggregato alla prima squadra. 'Ma il fatto che si sfornino meno giovani pronti per il grande salto, non è solo un problema del Bari, ma di tutto il calcio italiano', spiega Dino Generoso, responsabile del settore giovanile del Bari. 'Ormai quasi tutti puntano sul giocatore già rifinito, piuttosto che sul ragazzo da sgrezzare. Si vuole rischiare poco con i giovani, alcune società lo fanno solo se sono in difficoltà economica. E spesso capita che si faccia di necessità virtù'.

    E' accaduto anche al Bari, che in tempi di vacche magre, ha richiamato alla base i vari Bigica, Amoruso e Tangorra, formando con Matarazzi una delle squadre più positive degli ultimi vent'anni. Paradossalmente, i successi del Bari di Ventura, restringono gli spazi per l'inserimento dei ragazzi del vivaio. Ma è anche vero che se i giovani sono di qualità, nessuno li ferma.

    (La Repubblica - Edizione Bari)

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