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  • Benfica, l’anti-Vlahovic è Antonio Silva: il 18enne da 100 milioni che ha annullato la MMN e sogna il Qatar

    Benfica, l’anti-Vlahovic è Antonio Silva: il 18enne da 100 milioni che ha annullato la MMN e sogna il Qatar

    • Andrea Barbuti
    C’è un Benfica prima di Antonio Silva e un Benfica dopo Antonio Silva. Non è solo un modo di dire. La data spartiacque è lo scorso due settembre, quando l’infortunio di Morato costrinse Roger Schmidt a buttare nella mischia un ragazzino, dall’aria timida, di soli 18 anni, che non aveva mai giocato una partita in prima squadra. È Antonio Silva, il leader difensivo del gruppo che si era laureato qualche mese prima Campione d’Europa e poi del Mondo a livello giovanile.

    IN CAMPIONATO - Il Benfica finisce la partita contro il Vizela in 9 e subisce un gol, ma vince. Da quel giorno la porta del greco Vlachodimos rimarrà inviolata per quattro volte nelle successive cinque partite. L’ultima è il Classico, la partita più importante della stagione e lui, che nel Benfica ci è cresciuto, lo sa bene. Si ritrova a marcare Evanilson, che dopo l’espulsione di Eustaquio a metà primo tempo diventa l’unica punta del Porto, con Taremi che viene dirottato sulla fascia da Conceiçao ed Otavio che prede il posto dello sfortunato mediano canadese al fianco di Uribe. Il brasiliano è uno dei migliori attaccanti del campionato: è forte fisicamente, grintoso, furbo e molto tecnico, ma conclude la partita con 0 tiri tentati e 0 dribbling riusciti. I numeri del diciottenne portoghese invece sono impressionanti: mai saltato, 5 spazzate, 2 intercetti, 9 recuperi e un solo fallo. Non è solo un grande stopper, però, ma anche un ottimo regista difensivo, con un raggio d’azione molto ampio: effettua 68 tocchi, con una precisione dell’88,1%, dei quali ben 7 nell’ultimo terzo di campo.

    LE SFIDE EUROPEE CON MABPPE’ - Ci si potrebbe sorprendere della prestazione di Antonio Silva, se non si avesse visto come si è destreggiato in palcoscenici altrettanto importanti e con avversari ancora più forti. In Champions League, infatti, la musica non cambia. Certo, qui il livello è ben più alto e il clean sheet arriva solo col Maccabi, ma Juve e Psg non riescono a segnare più di un gol ai ragazzi di Schmidt, che pure giocano un calcio offensivo, ambizioso e di certo non speculativo. Allo Stadium contro la Juve non fa mai calciare in porta Vlahovic, il diciassettesimo giocatore più forte l mondo secondo France Football. In due partite, Kylian Mbappé, che in questa classifica è sesto, ha fatto 3 tiri in porta, di cui uno su rigore, causato proprio da Antonio Silva nell’unico caso in cui, il fuoriclasse francese lo ha saltato. Al di là di questo episodio, il nuovo beniamino del Da Luz ha chiuso il doppio confronto con Mbappé, Messi e Neymar con nessun dribbling subito e soprattutto due punti conquistati.

    SOGNANDO IL QATAR - Le sue prestazioni hanno stupito tutti subito. D’altronde era dai tempi di Ruben Dias che da quelle parti non vedevano un ragazzino comandare così la difesa alle prime apparizioni in prima squadra. Subito eletto difensore del mese di settembre in Primeira Liga, il suo primo mese in questo campionato, tre giorni dopo l’esordio è arrivato anche il rinnovo di contratto, fino al 2027, con clausola di 100 milioni di euro. È finito anche fra i 20 nominati al Golden Boy ed ora sogna la convocazione per il Qatar. Oltre agli intoccabili Pepe e Ruben Dias, nulla è ancora scritto nelle gerarchie di Fernando Santos e si giocherà il posto con Diogo Leite dell’Union Berlino e Gonçalo Inacio dello Sporting. Il CT campione d’Europa nel 2016 si è spesso distinto per le sue scelte conservative, ma è impossibile ormai restare indifferenti ai numeri e alle prestazioni di questo ragazzino, che a 18 anni si è preso le chiavi della difesa del Benfica ed è destinato a prendersi, prima o poi, anche quelle della nazionale, al fianco proprio di Ruben Dias, al quale tutti lo paragonano e a cui probabilmente si ispira.

    Non rimarrà indifferente nemmeno Vlahovic, che fra due giorni lo affronterà in un duello che risulterà decisivo per le speranze europee della Juve. Il serbo sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua breve carriera e dovrà studiare nuove vie per sorprenderlo e dimostrare che, in fondo, quel diciassettesimo posto nella classifica del Pallone d’Oro non è un caso. Antonio Silva lo aspetta, anzi più che aspettarlo lo aggredirà alto, cercando costantemente l’anticipo, senza concedergli nulla. In questo ha già dimostrato di essere uno dei migliori.
     

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