E così il mercato del Bologna si è chiuso senza quel giocatore richiesto, voluto, inseguito fin da metà ottobre: il portiere. Persa dietro al sogno Viviano, bruciata sul finire dalla sorpresa Neto, la società rossoblù ha fallito quello che era l'obiettivo dichiarato della sessione di gennaio, costringendo Pioli a doversi arrangiare fino a giugno con Federico Agliardi e Gianluca Curci. E la scelta del tecnico alla prima partita ufficiale è stata chiarissima: troppi gli errori di Agliardi, spazio a Curci, tornato a disposizione dopo tanti problemi muscolari. Fin qui per l'ex portiere della Roma erano arrivati più crack muscolari (tre) che presenze (due, peraltro entrambe bloccate nel primo tempo dai suddetti infortuni, curiosamente arrivati esultando ad un gol del Bologna). A Pescara l'incubo di Curci è finito: una partita intera, dopo tempo immemore, e vittoria preziosissima per 3-2.

E’ una sorta di amuleto, Curci, visto che su tre partite da titolare - in casa contro Catania e Palermo, le altre due - sono arrivati ben nove punti. E stavolta ha pure finito la partita, 'reggendo' a ben tre gol: sembra una battuta cattivella, ma per il ragazzo di Roma ha voluto dire molto, perché il crack post-esultanza era diventata quasi una psicosi. A chiudere una giornata importante, in cui è stato bucato solo su rigore, per Curci è arrivata anche l'investitura del tecnico Stefano Pioli: 'E' e sarà il portiere titolare del Bologna'. Chiaramente con l'asterisco sulle condizioni fisiche, ma se sta bene gioca lui: troppi gli errori pesanti di Agliardi, troppi i punti persi per strada.

Ruolo da amuleto a parte, Curci a Pescara non è stato impegnato granché: poco da fare sui rigori e un paio di uscite nelle quali è stato lui a rinviare la palla di pugno. Considerando gli errori in uscita del suo compagno di squadra Agliardi, non un particolare irrilevante. La forma non è ancora perfetta (già ad Andalo arrivò con qualche chilo di troppo in estate: i problemi muscolari hanno fatto il resto), ma ora Curci ha un'opportunità importante e Pioli gli ha dato fiducia. Un po' perché lo ritiene migliore di Agliardi - quando la salute lo ha sorretto, ha sempre provato a farlo giocare - e un po' perché sul mercato il Bologna ha fallito l'obiettivo principe, costringendo tecnico e tifosi alla convivenza con i patemi.