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  • Bolognamania: è l’ora del 3-4-2-1

    Bolognamania: è l’ora del 3-4-2-1

    In casa Bologna sembra arrivata l’ora di un nuovo cambio di modulo: il 3-5-1-1, infatti, al netto dei disastri firmati Gianluca Curci, ha sì tamponato la falla difensiva ma al tempo stesso ha semi-annullato il peso specifico offensivo di questo Bologna, che contro Livorno, Chievo e Atalanta ha tirato in porta col gocce. E tre indizi, su cinque gare disputate questo modulo (a Sassuolo il Bologna pur perdendo ha creato tanto e a Cagliari è stata facilitata dall’astruso 4-2-3-1 di Lopez), cominciano a fare una prova. Ecco perché è arrivata l’ora del salto ulteriore per il gruppo di Pioli, che dovrà essere bravo a conservare compattezza difensiva aumentando però la pericolosità in attacco: compito complicato perché, si sa, in casa Bologna la coperta è cortissima e ci si mette un attimo a far saltare certi equilibri tattici toccando qualcosa. In questa situazione, nonostante il gol di Bianchi a Bergamo possa suggerire le due punte pure con l’ex Reggina e Cristaldo, la soluzione migliore e meno traumatica, considerando che nelle prossime quattro partite il Bologna è atteso da Inter, Juventus e Fiorentina, pare il 3-4-2-1 che fece già le fortune di Pioli nel suo primo anno bolognese.

    Quella squadra aveva un livello medio ben più alto, con Ramirez e Diamanti alle spalle di Di Vaio e una coppia centrale formata da Perez (di due anni fa) e Mudingayi: sette uomini dietro la linea della palla e in avanti libertà totale per i tre giocatori d’attacco. Fin qui Kone ha giocato la sua miglior partita in stagione da trequartista, a Cagliari al posto di Diamanti, mentre da mezz’ala è parso sempre un po’ spaesato e poco incisivo: ecco perché l’unica possibile soluzione, senza stravolgere troppo, sembra quella di spostare Kone qualche metro avanti e tornare al modulo che fece sfracelli nella stagione 2011/12. Per farlo, però, serve un Perez in condizioni accettabili a reggere la mediana, magari con un Pazienza tipo quello visto a Cagliari al suo fianco, per un centrocampo robusto e preferibile a quello che si formerebbe con Krhin o Della Rocca, quest’ultimo a gennaio possibile rinforzo del Palermo se i rosanero metteranno sul piatto un portiere, con Pioli che sogna Sorrentino.

    In una recente intervista, Pioli ha ammesso che nella sua idea tattica un giorno si potranno vedere Kone, Diamanti, Bianchi e Cristaldo in campo tutti insieme, «ci si può arrivare ma solo in certe situazioni». Come a dire: per ora no, a meno che il Bologna non sia sotto nel punteggio. Anche perché l’unica ipotesi sarebbe Kone mezz’ala del 4-3-1-2 con Diamanti alle spalle di Bianchi e Cristaldo: sinceramente, per questo tremebondo Bologna pare un po’ troppa roba anche perché finora difendere a tre è stato l’unico modo per non prendere valanghe di gol. I duri impegni in arrivo saranno subito un duro test per questa squadra che al momento ha il naso appena sopra il pelo dell’acqua e tra quattro giornate rischia di essere in apnea. Gli errori commessi in estate si pagano sempre a caro prezzo, a Pioli il compito (anche quest’anno) di trovare una quadratura accettabile per portare nuovamente a casa la pellaccia, sportivamente parlando. 

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