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  • Bolognamania: e ora che si fa?

    Bolognamania: e ora che si fa?

    • Greta De Cupertinis
    “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”: o meglio, non c’è cosa peggiore di affrontare una crisi e non rendersene conto. Il Bologna attuale, ad un punto e zero gol dopo quattro giornate, sta attraversando al momento una delle situazioni più difficili da quando il patron Joey Saputo si è insediato sotto le Due Torri. Senza gioco, senza reti e senza idee: tutto ci si aspettava, tranne che vivere già dai primi momenti una stagione così tormentata.
     
    “Non siamo da allarme rosso, non c’è da fare drammi” ha sottolineato il DS Riccardo Bigon al termine della sfida tra Genoa e Bologna, persa 1-0 con gol di Piatek. Ma come si fa a non essere preoccupati quando le dirette concorrenti per la salvezza macinano punti e noi rimaniamo fermi? Nel corso dell’estate si è parlato più di una volta di un Bologna da cinquanta punti, volenteroso di andare avanti in Coppa Italia: ebbene, alle parole devono seguire i fatti e i fatti al momento fanno davvero paura. C’è bisogno di un cambiamento radicale e come arrivarci dovrà essere, nel più breve tempo possibile, il pensiero fisso del tecnico rossoblù Filippo Inzaghi.
     
    Già, le colpe non sono solo sue ma anche del mercato effettuato nel corso dell’estate: perdendo l’unico vero giocatore di qualità, Simone Verdi, la rosa non ha dalla sua parte un calciatore capace di fare la differenza in campo. A questo si poteva pensare di sopperire con la forza del gruppo e la determinazione… Peccato che queste due caratteristiche il Bologna non sia ancora stato in grado di mostrarle.
     
    E ora, con Roma e Juventus alle porte, che si fa? Pensare di poter ottenere dei punti è ad oggi una vera illusione. Sì, ci dobbiamo credere ma chi deve crederci per prima è la squadra. Il Bologna sta continuando sulla scia del finale dello scorso anno e i tifosi sono giustamente stanchi di assistere a tutto ciò. Come biasimarli? E’ ora di rimboccarsi le maniche sul serio, facendo questo e non dicendolo semplicemente con un microfono davanti. 

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