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  • Bolognamania: It ain't over 'til it's over

    Bolognamania: It ain't over 'til it's over

    • Greta De Cupertinis

    “Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò”: così Lucio Dalla, bolognese e tifosissimo del Bologna, cantava nella sua canzone “L’anno che verrà”. E non è una canzone qualunque, è la canzone che viene trasmessa al termine delle vittorie del Bologna allo Stadio Dall’Ara. E quante volte l’abbiamo sentita quest’anno? Già, solo due.

    Basterebbe questo per spiegare l’annata calcistica dei rossoblù, che oltre alle gare interne contro Roma e Udinese, ha vinto solo un’altra volta contro l’Inter a San Siro. E ancora una volta, pur non trovando più le parole, siamo a commentare la terza sconfitta consecutiva che oggi fa più male che mai. Sì, perché la gara persa 2-1 ieri pomeriggio alla Dacia Arena contro l'Udinese era una partita da vincere, nessun altro risultato sarebbe stato positivo ed invece siamo a discutere di una squadra che, seppur giocando meglio con Mihajlovic, non riesce a guadagnarsi quei punti fondamentali per risalire la classifica.


    Comincia infatti una nuova settimana di paura e di tensione in vista della gara contro il Cagliari di domenica al Dall'Ara: inutile dire quanto sia fondamentale, ora contano i fatti e non più le parole. Ma se esiste ancora un briciolo di speranza, allora è tutta concentrata proprio su questa sfida: vincere ti permetterebbe di continuare a lottare, perdere o pareggiare potrebbe significare una condanna definitiva.

    I colpevoli di questa situazione sono tanti, per non dire troppi: ora però contano solo i risultati che arriveranno da qui al termine della stagione. Una volta finito il campionato invece, bisognerà assumersi sul serio le proprie responsabilità e dare un taglio netto al passato. Cambi in squadra così come in società, ecco l'unico modo a disposizione del Bologna per ripartire davvero dopo questo fallimento sportivo.


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